Lanciano, picchiata per 4 anni: solo ora fa arrestare il marito

Minacciata di morte e schiaffeggiata è andata più volte in ospedale per le ferite. Il capitano Capobianco: ci sono leggi che consentono alle donne di tornare a vivere

LANCIANO. Ha provato tante volte a ribellarsi. Lui però la minacciava di morte e la picchiava ancora più forte quando ci provava. Alla fine, dopo 4 anni di botte, minacce, ingiurie e sofferenze, ha trovato la forza per ribellarsi veramente e denunciare l’inferno vissuto accanto al marito violento, ai carabinieri. Che ieri, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari Massimo Canosa, su richiesta del pubblico ministero Rosaria Vecchi, hanno arrestato e incarcerato l’uomo. Un 52enne di Castel Frentano.

Le indagini dei militari dell’Arma sono scaturite in seguito alla denuncia sporta dalla vittima che, ormai esausta della difficile situazione familiare, si è fatta coraggio e ha chiesto aiuto ai carabinieri. E ai militari ha aperto il suo cuore, raccontando l’incubo vissuto: 4 lunghi anni di maltrattamenti, continue vessazioni fisiche e psicologiche, ingiurie e minacce. Ma soprattutto anni di violenze, di botte.

In diverse occasioni l’uomo l’avrebbe picchiata selvaggiamente arrivando perfino a procurarle un trauma cranico e facciale, circostanze confermate anche dai numerosi referti medici prodotti dalla donna. Fatti talmente gravi che hanno spinto la Procura di Lanciano, molto attenta e vicina a queste delicate situazioni familiari, ad arrestate l’uomo, non solo ad allontanarlo da casa.

Dalle indagini dei carabinieri è emerso anche che il 52enne era stato denunciato in passato per guida in stato di ebbrezza e che aveva agito per la massima parte degli episodi presumibilmente sotto l’effetto di alcolici. L’uomo, che dovrà ora rispondere del reato di maltrattamenti in famiglia, è recluso nella casa circondariale di Lanciano. Nei prossimi giorni sarà interrogato.

«Questa donna ha trovato il coraggio di denunciare, seppur non subito, le violenze subite», dice il capitano dei carabinieri di Lanciano, Massimo Capobianco, «bisogna avere questo coraggio, questa forza. Per retaggio culturale, per mancata disponibilità economica, per la presenza di figli spesso le donne subiscono per anni violenze e maltrattamenti. Invece, questi atti possono e devono essere bloccati. Ci sono strumenti legislativi e strutture che permettono alle vittime di avere un sostegno e di poter tornare a vivere».

Teresa Di Rocco

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