Lanciano, ubriaca aggredisce medici e carabinieri al pronto soccorso

Ragazza denunciata per interruzione di pubblico servizio. Gli operatori lamentano: «Episodi sempre più frequenti»

LANCIANO. Ha messo a soqquadro il pronto soccorso dell’ospedale Renzetti. Urla, pugni battuti sui tavolini, sedie spostate, spinte agli infermieri e poi ai carabinieri. Fuori di sé ha preso a inveire contro tutto e tutti. Alla fine, ha rimediato una denuncia per interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Caos ieri mattina attorno alle 4 nel pronto soccorso dell’ospedale Renzetti guidato dal direttore Antonio Caporrella. Non per il gran numero di pazienti da assistere, sempre tantissimi, quanto per l’arrivo di una ragazza di 25 anni, D.N. di Lanciano che, ubriaca ha iniziato a inveire e aggredire gli operatori sanitari e poi i carabinieri. La 25enne è arrivata in pronto soccorso accompagnata da due amiche in evidente stato di ebbrezza dopo una serata passata a bere cocktail. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Lanciano, guidati dal capitano Massimo Capobianco, dopo un primo momento di calma, forse perché non si rendeva ancora conto di dove fosse, la donna ha cominciato a dare in escandescenze. Ha cominciato a urlare, a tirare oggetti, a inveire contro gli operatori sanitari. Una furia. In preda ai fumi dell’alcol poi più si cercava di calmarla, portarla alla ragione, e più si agitava. Atterriti gli altri pazienti che erano nelle sale in attesa delle cure o che stavano già facendo terapia. Insomma, stava tenendo in scacco un intero reparto. Visto quindi che la donna stava bloccando tutto il pronto soccorso e preoccupati che potesse fare danni, o peggio, aggredire e prendersela con gli altri malati, gli infermieri hanno chiamato i carabinieri. I militari appena arrivati hanno cercato di calmare la donna. Le hanno chiesto le generalità ma si è rifiuta di fornirle, e anzi ha cominciato ad attaccare anche i carabinieri. E più questi cercavano di farla ragionare, per quanto si possa far ragionare una persona ubriaca, più la 25enne si infervorava, tanto che è arrivata anche a spingere un militare. Visto il caos che stava creando bloccando un reparto di emergenza-urgenza, i carabinieri l’hanno bloccata e poi denunciata per interruzione di pubblico servizio, resistenza a pubblico ufficiale, rifiuto di fornire le proprie generalità. Denuncia che forse comprenderà, una volta smaltiti i postumi della sbornia. Episodio increscioso e purtroppo non isolato. Da tempo gli operatori del pronto soccorso lamentano la mancanza di sicurezza e serenità nel lavorare. Sempre più spesso sono oggetto di invettive e rimproveri da parte dei pazienti ma soprattutto dei loro famigliari. «Si comincia ad esagerare» dicono «siamo abituati a lavorare sotto pressione, ad avere a che fare con pazienti vittime di violenza, ubriachi, pazienti di ogni genere, ma ora le persone stanno diventando sempre più intolleranti e violente. Lavoriamo con paura».