Lanciano-Vasto in attivo, Chieti in deficit

Ecco i numeri dei bilanci del 2009 relativi alla Asl accorpata dal primo gennaio

LANCIANO. Un attivo di un milione 400mila euro. Un passivo di 47 milioni e 300mila euro. Sono i due volti del bilancio consuntivo 2009 della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Un bilancio duplice perché si riferisce all'attività dello scorso anno, quando le aziende erano divise, ma che alla fine si legge come un unico documento contabile della Asl provinciale, che segna un passivo di 46 milioni di euro. Insomma il timore dei sindaci e delle associazioni della ex asl frentana di «dover pagare i debiti di Chieti», è diventato realtà.

Hanno ottenuto il via libera dei revisori di conti e del comitato ristretto dei sindaci i bilanci consuntivi 2009 della ex Asl Lanciano-Vasto e della ex Asl di Chieti.  Due documenti opposti.  Se, infatti, nel territorio frentano si registra un utile di un milione 400mila euro, continuando il trend di crescita iniziato tre anni fa, che aveva portato l'amministrazione di Michele Caporossi al pareggio di bilancio nel 2008, nel territorio di Chieti i conti sono ancora in rosso.  «La fusione delle 4 asl provinciali si è rivelata deleteria per il territorio frentano», commenta il sindaco Filippo Paolini (Pdl), «i conti dimostrano che la nostra asl poteva continuare a brillare di luce propria, invece si accolla i debiti di Chieti». 

I numeri da un lato evidenziano una discrepanza tra i due bilanci (separati perché le aziende lo scorso anno erano giuridicamente due entità distinte), dall'altro mettono in luce che il percorso seguito negli ultimi 3 anni dalle due aziende è il medesimo: il recupero del deficit.  «Le due asl hanno perseguito il risanamento del bilancio», spiega il direttore generale della asl provinciale, Francesco Zavattaro, «la asl frentana partiva da un deficit di 65 milioni di euro ed ha raggiunto un utile, quella di Chieti da un buco di 90 milioni e ne ha recuperato 43».  Il manager evita commenti perché i dati sono relativi alle amministrazioni che lo hanno preceduto e sposta l'attenzione sul bilancio di previsione 2010, un documento unico. 

Il bilancio 2010.
«Si prevede un recupero di altri 7 milioni di euro», anticipa Zavattaro, «segnando un passivo di circa 40 milioni. Soldi recuperati limitando la spesa farmaceutica, diminuendo i ricoveri impropri, rinegoziando i mutui e tagliando i costi del personale». Non significa licenziamenti, ma la mancata sostituzione del personale in pensione, a causa del blocco delle assunzioni imposto dalla Regione. 

L'atto aziendale.
La riorganizzazione del personale è inserita nella revisione della struttura della Asl, prevista nell'atto aziendale. La novità maggiore dell'atto è la sperimentazione delle aree multi-specialistiche.  «Ogni ospedale avrà un "reparto" che unisce attività con lo stesso profilo assistenziale», spiega Zavattaro, «ad esempio ci può essere un'area materno-infantile che accorpa i reparti di ostetricia, ginecologia e pediatria».  «Si possono riorganizzare i reparti e fare i tagli previsti nel piano di rientro solo se s'incentiva l'attività dei distretti sanitari e della diagnostica di 1º livello», sostiene il sindaco di Fossacesia, Fausto Stante (Pd), membro del comitato ristretto dei sindaci della asl chietina, «ormai i debiti e le Asl sono uniche, bisogna discutere su come utilizzare in modo equo risorse e servizi».

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