Le dune protette assediate dalle ruspe
Distrutta un'altra area verde con giunchi e piante tipiche vicino alla pista ciclabile
VASTO. Le tracce del passaggio del mezzo meccanico, che in un baleno ha distrutto la fascia retrodunale con la caratteristica vegetazione, sono ancora ben visibili sul terreno. La ruspa, entrata in azione nella giornata di domenica, ha spianato la zona antistante la pista ciclabile, in corrispondenza di un albergo del litorale. Non è rimasto isolato l'episodio denunciato nei giorni scorsi dalle guardie ecologiche del Wwf che avevano segnalato la rimozione della vegetazione dunale a nord del torrente Buonanotte, per una estensione di circa 300 metri.
Le dune di Vasto Marina, infatti, continuano ad essere sotto assedio da parte dell'uomo. Per l'Unione europea quelle dune sono dei presidi ambientali che vanno tutelati in ogni circostanza. Non la pensa così, invece, la maggior parte degli operatori della riviera che continua a trattare la vegetazione retrodunale come delle erbacce da eliminare con la ruspa. Il continuo passaggio dei mezzi meccanici è ben visibile in corrispondenza di alberghi e campeggi.
In passato questi interventi, definiti molto eufemisticamente di "pulizia" della zona, passavano praticamente inosservati. Oggi, invece, con la pista ciclabile, sono sotto gli occhi di chiunque capiti da quelle parti.
Qualche hotel ha spianato la vegetazione di giunchi e di piante tipiche degli ambienti dunali e ha trasformato la zona circostante (che è di proprietà del demanio) in una sorta di prato al servizio della struttura.
Insomma, l'assedio continua, nonostante gli appelli lanciati dalle associazioni ambientaliste che invitano ad intensificare i controlli alle autorità preposte e ai volontari.
Sono già stati allertati l'Ufficio circondariale marittimo, e la polizia municipale, che hanno eseguito dei sopralluoghi. «E' incredibile come c'è ancora chi ignora l'importanza delle dune costiere nonostante l'Unione europea abbia identificato l'ecosistema dunale vastese come sito di interesse comunitario», commentano le guardie ecologiche del Wwf. Non è meno dura l'assessore Anna Suriani (Sel). «Le dune sono tutelate da una corposa serie di norme», afferma la delegata all'ambiente, «proprio per questo non possono essere tollerati interventi di manomissione di un ambiente così significativo anche dal punto di vista turistico. Spiace dover constatare come a molti sfugga l'importanza di quell'area e soprattutto come si continui a considerare il demanio marittimo come una sorta di appendice delle varie attività private».
Le dune di Vasto Marina, infatti, continuano ad essere sotto assedio da parte dell'uomo. Per l'Unione europea quelle dune sono dei presidi ambientali che vanno tutelati in ogni circostanza. Non la pensa così, invece, la maggior parte degli operatori della riviera che continua a trattare la vegetazione retrodunale come delle erbacce da eliminare con la ruspa. Il continuo passaggio dei mezzi meccanici è ben visibile in corrispondenza di alberghi e campeggi.
In passato questi interventi, definiti molto eufemisticamente di "pulizia" della zona, passavano praticamente inosservati. Oggi, invece, con la pista ciclabile, sono sotto gli occhi di chiunque capiti da quelle parti.
Qualche hotel ha spianato la vegetazione di giunchi e di piante tipiche degli ambienti dunali e ha trasformato la zona circostante (che è di proprietà del demanio) in una sorta di prato al servizio della struttura.
Insomma, l'assedio continua, nonostante gli appelli lanciati dalle associazioni ambientaliste che invitano ad intensificare i controlli alle autorità preposte e ai volontari.
Sono già stati allertati l'Ufficio circondariale marittimo, e la polizia municipale, che hanno eseguito dei sopralluoghi. «E' incredibile come c'è ancora chi ignora l'importanza delle dune costiere nonostante l'Unione europea abbia identificato l'ecosistema dunale vastese come sito di interesse comunitario», commentano le guardie ecologiche del Wwf. Non è meno dura l'assessore Anna Suriani (Sel). «Le dune sono tutelate da una corposa serie di norme», afferma la delegata all'ambiente, «proprio per questo non possono essere tollerati interventi di manomissione di un ambiente così significativo anche dal punto di vista turistico. Spiace dover constatare come a molti sfugga l'importanza di quell'area e soprattutto come si continui a considerare il demanio marittimo come una sorta di appendice delle varie attività private».
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