<strong>Verso le elezioni. </strong> Il senatore del Pd attacca il Pdl e loda il lavoro del sindaco e della giunta

Legnini mette fretta all’Idv

«Soltanto con Ricci candidato possiamo battere il centrodestra»

CHIETI. Il partito democratico non arretra e punta le sue carte elettorali ancora sulla ricandidatura del sindaco Francesco Ricci. La presa di posizione arriva dal senatore Giovanni Legnini ed è indirizzata alla riottosa Italia dei valori che chiede un altro nome. «Il candidato sindaco del centrosinistra è Francesco Ricci», ribadisce Legnini, «è il sindaco più onesto e operoso che Chieti abbia avuto da almeno vent’anni a questa parte». Legnini parla ai Dipietristi in modo accorato.

«Mi auguro che l’Idv», dice il senatore del Pd, «che legittimamente si è battuta per un allargamento della coalizione, voglia far prevalere il giudizio positivo che pure ha espresso sul sindaco e sui risultati amministrativi, recuperando le ragioni dello stare insieme». Il Pd, però, non innalza Ricci a icona insuperabile dell’ottima amministrazione. «Ci sono stati dei ritardi, ma le cose buone fatte e preparate per il futuro sono largamente prevalenti», osserva Legnini. La posizione di Ricci, però, si è fatta più debole. Ha perso un altro pezzo della giunta con l’uscita di scena dell’assessore Giuseppe Giampietro. Una decisione che ha creato sconcerto. Dimissioni a sorpresa che influiranno anche sulle decisioni dell’Idv. Secondo il coordinatore regionale dei dipietristi, il senatore Alfonso Mascitelli, il partito è «impegnato nell’ascolto dei cittadini. Dalla gente arriverenno le indicazioni sull’alleanza e sul nome di Ricci».

Il tempo, però, stringe e per la prossima settimana dovrà sciogliere i nodi e dire chiaramente se accetta Ricci o pensa a un suo candidato. Al Pd nel frattempo piace elencare le opere fatte. «Mai come in questi cinque anni sono state realizzate tante opere pubbliche, circa 60 milioni di euro di lavori», osserva Legnini, «sono stati garantiti e accresciuti i servizi, in particolare quelli sociali e a favore delle persone deboli. Il centro storico verrà rimesso a nuovo totalmente. Sono in corso di esecuzione o di appalto il tunnel, il rifacimento di piazza San Giustino, del corso, di piazza della Trinità e il completamento della Villa comunale; l’area di Chieti Scalo sta ripartendo con investimenti ingenti che porteranno lavoro per le imprese e nuova occupazione: il parco artigianale di Brecciarola e il progetto In.Te. sull’area ex Burgo».

Legnini esorta i Dipietristi a non far tornare al governo della città il centrodestra. «Il Pdl che si candida», sostiene il senatore del Pd, «è quello vecchio, fatto dalle stesse persone che hanno ingessato Chieti, che l’avevano emarginata culturalmente e politicamente. Dispiace che formazioni civiche moderate e di centro che, pur abbiamo invitato a partecipare ad un progetto di buon governo della città, abbiano rinunciato ad esercitare un ruolo da protagonista, preferendo accodarsi con chi governa a livello nazionale, regionale e provinciale, credo per non molto tempo ancora, stando ai risultati deludenti di questi anni. A tal proposito è emblematica la vicenda dell’assessore Giampietro che ha svolto bene la sua funzione, mai manifestando dissensi, e che si è dovuto dimettere senza motivazione alcuna».

Legnini si lancia in una polemica a testa bassa contro il Pdl, accarezando l’idea di una vittoria. «Io penso che vinceremo noi le elezioni», confida Legnini, «ma se in ipotesi i cittadini dovessero decidere il contrario, saremmo di fronte ad un’armata Brancaleone, egemonizzata dagli uomini della destra di An, che non avrà vita facile, anche se godrà di un’eredità positiva da parte dell’amministrazione in carica». Domani, intanto, appuntamento alla sala del consiglio provinciale, alle ore 11. Il candidato sindaco del Pdl, Umberto Di Primio, presenterà le liste che lo sosterranno.