Ma al Vallone Lebba il circuito è tutto rotto

VASTO. Si progettano nuove piste ciclabili, ma quelle già esistenti sono a pezzi. Non è solo il caso del percorso lungo il Vallone Lebba (nella foto), costato 600mila euro e ridotto in pessime...

VASTO. Si progettano nuove piste ciclabili, ma quelle già esistenti sono a pezzi. Non è solo il caso del percorso lungo il Vallone Lebba (nella foto), costato 600mila euro e ridotto in pessime condizioni al punto di meritarsi uno dei primi posti nel capitolo della “sprecopoli vastese”, ma anche della pista ciclabile della Marina, il cui tratto iniziale avrebbe bisogno di urgente manutenzione. La passerella di legno, infatti, si presenta sconnessa e piena di insidie per ciclisti e pedoni. In alcuni punti i listelli di legno sono completamente marci o mancanti. Evitare brutte cadute dalla bici diventa veramente difficile per gli appassionati delle due ruote. Insomma, l’attenzione dell’amministrazione comunale non dovrebbe essere rivolta solo alla realizzazione di nuovi, quanto contestati percorsi, come la pista progettata all’interno della riserva di Punta Aderci, ma soprattutto a quelli già realizzati con interventi di manutenzione periodica. Priorità assoluta andrebbe alla pista di Vasto Marina che costeggia un rarissimo ambiente dunale sottoposto a tutela da leggi nazionali e comunitarie. «Eppure basterebbe poco», commentano alcuni ciclisti, «si tratterebbe solo di sistemare qualche listello di legno e rimettere in sicurezza il tratto iniziale. Si tratta di piccoli interventi che non richiedono neanche un grosso impegno economico. O si aspettano forse gli introiti della tassa di soggiorno?». La domanda non è affatto peregrina: tra le ipotesi al vaglio dell’assessorato comunale al turismo, retto da Vincenzo Sputore, c’è infatti anche quella di utilizzare i proventi derivanti dal contestato balzello per la manutenzione della pista di Vasto Marina. (a.b.)