Marchionne, visita lampo a Chieti

L'Ad Fiat in città per le esequie di un parente, l'incontro con i concittadini

CHIETI. «Quando ho visto che era Sergio Marchionne non volevo credere ai miei occhi, poi ho capito che era proprio lui. Sono andato a stringergli la mano, è una persona estremamente cortese». L'architetto Giorgio Gioietti è soddisfatto di quella stretta di mano.

Racconta come è nato casualmente l'incontro con l'amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne.

Il manager era ieri mattina a Chieti Scalo per partecipare nella chiesa di San Pio X al funerale del marito di sua cugina, il dottor Umberto Ricci, deceduto a 76 anni, ex capo del personale della camiceria Marvin Gelber.

Marchionne è arrivato poco prima delle dieci nell'atrio della chiesa con una Maserati, con gli uomini della scorta. Indossava il suo inseparabile maglioncino, ha fatto le condoglianze alla cugina, la signora Gina Falasca, poi ha ascoltato il rito funebre celebrato dal parroco di San Pio X, don Mario Di Matteo. In chiesa la cerimonia è stata seguita non solo dai parenti ma anche da semplici cittadini.

Dopo la messa il feretro è partito a bordo di un mezzo della onoranze funebri della ditta Luciano Iezzi verso il cimitero teatino.

Al seguito c'era anche il manager Fiat, rimasto a lungo vicino ai parenti, per stringersi al dolore della cugina, figlia di una sorella del padre di Marchionne, ex responsabile di produzione della Marvin Gelber, molto influente nella camiceria di quel tempo,

Era presente alla cerimonia anche l'anziana madre del manager, la signora Maria Zuccon, in Abruzzo per trascorrere un breve periodo di vacanza, ospite di alcuni parenti.

Rimane forte il legame dei Marchionne con Chieti e i parenti abruzzesi. L'amministratore delegato di Fiat nacque proprio nel capoluogo teatino il 17 giugno del 1952, da papà Concezio, maresciallo dei carabinieri, e mamma Maria, di origini istriane.

«Mi sono trovato anche io vicino alla chiesa», riprende l'architetto Giorgio Gioietti, «perchè dovevo prendere delle misure per alcuni lavori da fare all'edificio. Avevo con me la macchinetta fotografica, così ho scattato delle foto. Poi quando ho visto che stava conversando con alcune persone mi sono avvicinato chiedendo di stringergli la mano. E' stato cortese, ha acconsentito, e devo dire che è davvero una persona riservata ma nel contempo affabile. Poi è entrato nell'auto, ha salutato ancora alcuni parenti ed è partito».

Sergio Marchionne torna spesso a Chieti, in momenti pubblici ma soprattutto privati che, quando può, mantiene fuori dai riflettori.

Ieri l'amministratore della Fiat non poteva mancare ai funerali di Umberto Ricci, a cui era molto legato.

Ricci, era a Chieti negli anni settanta un personaggio che ancora oggi molti ricordano.

Arrivò in città a lavorare nel settore del personale della camiceria. Era stato mandato dalla finanziaria pubblica Gepi, nata negli anni '70 per entrare nel capitale sociale di aziende in crisi e traghettarle alla rinascita produttiva.
(ha collaborato Sipo Beverelli)

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