Mastrogiurato, programma in alto mare

Mancano i fondi: a rischio l’organizzazione della manifestazione sulle antiche fiere della città

LANCIANO. «A oggi non siamo ancora in grado di stilare il programma della manifestazione, gli eventi e gli spettacoli perché non c’è certezza dei fondi a disposizione da parte dei vari enti». È il presidente dell’associazione il Mastrogiurato, Danilo Marfisi, a lanciare l’allarme e a chiedere un intervento alle istituzioni per salvare una delle manifestazioni culturali più importanti della città: la rievocazione storica del Mastrogiurato e delle antiche fiere di Lanciano che da oltre 32 anni muove anche l’economia della zona ma che a stento riesce a sopravvivere a forza dei tagli nei finanziamenti.

Certo, il periodo non è dei migliori, i tagli sono all’ordine del giorno in quasi tutti i settori, ma molte altre città con le rievocazioni storiche, come Foligno, Faenza, Piazza Armerina, Barletta, Ventimiglia, puntano migliaia di euro su di esse, sulla cultura, e soprattutto sul turismo che questi eventi creano e incrementano. E il Mastrogiurato ha tutte le carte in regola per aspirare agli stessi fondi.

Sono i numeri a dimostrarlo: 1500 presenze alberghiere nella Settimana medievale, gruppi di turisti provenienti anche dall’estero, le due serate dedicate alla Panarda, la cena di ambientazione medievale, piene di gente proveniente anche da Puglia, Lazio, Marche. Per non parlare poi delle migliaia di persone che, passeggiando tra i vicoli di Lancianovecchia, all’interno del mercato medievale internazionale, ammirano e acquistano prodotti artigianali ed enogastronomici di alcune delle nazioni che partecipano alla rievocazione storica, e seguono gli spettacoli itineranti. Sono poi oltre 2 mila i ragazzi delle scuole medie che in 8 anni hanno avuto scambi culturali con le città gemellate, come Visegrad (Ungheria). Trentamila sono infine le persone che seguono la manifestazione.

Numeri che da soli basterebbero a giustificare ingenti investimenti, invece la realtà è che l’associazione è in difficoltà, perché non conosce i fondi che avrebbe a disposizione da Regione, Comune.

Arriveranno altri tagli? Impossibile perché l’associazione ha già ridotto in due anni numero degli spettacoli e delegazioni invitate al corteo, ha tolto le tribune in piazza per rientrare nel budget ridotto di due terzi rispetto a due anni fa. Servono fondi e risposte dagli enti.

Teresa Di Rocco

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