Medicina molecolare, sfida al cancro

Marchetti: possibile una cura mirata per battere alcune forme di tumore

CHIETI. Ricerca per curare il cancro in maniera mirata. Evitare che i pazienti possano spendere una fortuna in farmaci dal momento che alcune terapie costano decine di migliaia di euro. E' l'attività cardine di uno dei laboratori attivi al Santissima Annunziata, quello di medicina molecolare, diretto da Antonio Marchetti.

Tra le prime attività sviluppate dal centro c'è lo studio sul cancro al colon retto, forma di tumore molto aggressiva.  Attraverso analisi molecolari di ultima generazione è possibile arrivare a calibrare la cura.  «Studiamo le mutazioni del gene K-Ras,responsabile della crescita tumorale. L'attività su questo versante», dice Marchetti, «viene svolta di routine ed il nostro centro è attualmente il punto di riferimento per l'intera regione».  «Negli ultimi anni», continua il professore, «sono state sviluppate terapie innovative per il trattamento di varie patologie oncologiche, definite cure a bersaglio molecolare.

I nuovi farmaci sono stati concepiti per riconoscere e inibire molecole bersaglio, che risultano alterate nei tumori. In particolare, per il trattamento dei tumori del colon-retto sono stati prodotti anticorpi monoclonali, in grado di bloccare particolari recettori cellulari, responsabili della crescita neoplastica».  Tuttavia il trattamento con questi anticorpi non ha dato buoni risultati in una parte dei pazienti. 

La mutazione o meno del gene K-ras sembra giocare un ruolo decisivo in questa risposta alle cure, differenziata da persona a persona.  Le analisi molecolari nel laboratorio del Santissima Annunziata aiutano a indirizzare correttamente le cure.  L'attività di ricerca, però, non punta solo a migliorare gli standard di cura di questo male ma anche a innescare processi di razionalizzazione nella spesa sanitaria.  «Abbiamo effettuato varie centinaia di determinazioni, che hanno consentito di selezionare i pazienti da destinare al trattamento», prosegue Marchetti, «ciò ha permesso una terapia più mirata, evitando effetti collaterali non responsivi ed un notevole risparmio della spesa pubblica per questi farmaci, particolarmente costosi.

La cura con questo tipo di farmaci, infatti, comporta una spesa di circa 40mila euro a trattamento».  Il laboratorio fa ricerca anche sul cancro al polmone e grazie a una sinergia tra oncologo, pneumologo, radiologo, chirurgo toracico e patologo molecolare, nell'ospedale teatino oggi la possibilità di tagliare su misura le cure farmacologiche su forme specifiche di cancro viene potenziata anche sulle forme al polmone.

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