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Medico sospeso dall’Ordine concessi i domiciliari

FOSSACESIA. È stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari Fulvio Papa, 51 anni, ex guardia medica di Fossacesia, accusato di peculato, truffa ai danni dello Stato e falso. Il Gip del tribunale...

FOSSACESIA. È stato scarcerato e posto agli arresti domiciliari Fulvio Papa, 51 anni, ex guardia medica di Fossacesia, accusato di peculato, truffa ai danni dello Stato e falso. Il Gip del tribunale di Lanciano, Massimo Canosa, lo stesso che dopo l’interrogatorio di garanzia gli aveva negato la scarcerazione, ha accolto l’istanza presentata dal legale dell’uomo, l’avvocato Marco Di Domenico. Sulla decisione del giudice per le indagini preliminari ha pesato, soprattutto, il provvedimento disciplinare preso dall’Ordine dei medici che ha sospeso Papa.

«Al Gip è stato sottoposto anche il particolare stato psicologico e familiare del mio assistito», dice l’avvocato Di Domenico. Poco meno di un mese di carcere avrebbe provato l’ex guardia medica, che da ieri è ai domiciliari presso la casa della madre, a Montesilvano. Quindi, senza la possibilità di esercitare e lontano da Fossacesia, elementi determinanti perché Canosa accordasse la misura cautelare alternativa al carcere, malgrado il parere negativo del Pm, Ruggiero Dicuonzo.

Fulvio Papa è stato arrestato alla fine di dicembre, al termine delle indagini svolte dal personale della sezione di polizia giudiziaria della polizia di Stato e del commissariato e scaturite dall’esposto di un utente.

I fatti contestati risalgono al periodo tra aprile e novembre di quest’anno. Secondo le accuse, il medico convenzionato con la Asl di Lanciano-Vasto-Chieti e assegnato al servizio di continuità assistenziale di Fossacesia, utilizzava continuamente il telefono dell’ufficio per chiamate personali, in particolare verso un numero di cellulare e un’utenza internazionale in Marocco. Papa, inoltre, si allontanava dal posto di lavoro prima della fine del turno e certificava visite a domicilio e prestazioni ambulatoriali in realtà mai eseguite, ma per le quali veniva rimborsato dalla Asl. Accuse che l’indagato ha respinto, ammettendo solo le chiamate all’estero, effettuate con il telefono di servizio. (s.so.)

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