Mense scolastiche Spunta l’una tantum di 5 euro a famiglia

Al via l’applicazione delle nuove tariffe con 14 fasce di reddito La quota obbligatoria per la gestione telematica del servizio

LANCIANO. Chiarezza e dimestichezza. Sono queste le qualità che servono per districarsi nel nuovo mondo della ristorazione scolastica. Chiarezza da parte del Comune, che sta diffondendo, anche su Internet, un modulo informativo per le famiglie sulla ristorazione. Dimestichezza dei genitori che devono familiarizzare con tariffe e pagamenti informatici. In attesa della riapertura delle scuole e dell’attivazione delle mense, prevista per il 17 settembre, sono ancora molte le domande che i genitori si pongono sul servizio. Quando parte il servizio mensa? Come si paga il ticket? Entro quanto? Sono le domande più frequenti che decine di genitori ieri hanno rivolto alle dipendenti dell’Urp del Comune, al momento della consegna della domanda per accedere al servizio mensa. Ieri, infatti, è scaduto il termine per la consegna dei documenti e dell’Isee all’Urp, per le mense da parte di quasi 2mila alunni.

Le tariffe. Sono molte le tariffe e nuove, ma sono affisse sia in Comune sia sono scaricabili su Internet. Bisogna solo prendere dimestichezza con le fasce. Questo perché non ci sono non più due fasce di reddito e due ticket, ma 14 tariffe diverse che vanno da zero euro per chi ha un reddito Isee sino a 2mila euro, a 4,60 euro con un reddito Isee sopra i 70mila euro. Se per le tariffe, quindi, il Comune è stato abbastanza chiaro, lo stesso non si può dire sulla quota che i genitori devono versare per usufruire del servizio. Si tratta di “una quota iniziale”, una tantum annuale” di cui i genitori in fila ieri all’Urp non ne conoscevano l’esistenza. E che non c’è mai stata. «È una sorta di contributo», spiega il dirigente del servizio, Davide Di Pilato, «che permetterà poi di attivare la gestione telematica del servizio mensa. Si tratta di una quota pari a 5 euro, che tutti gli utenti devono versare». Tutti, anche chi è esente, quindi dovrà pagare i 5 euro di contributo. Ma ci sarà tempo per versarli visto che il Comune ne ha fissato la scadenza a dicembre.

I pagamenti. Dubbi ci sono anche sulle modalità di pagamento. Lo scorso anno si pagava entro il 21 del mese di fruizione del servizio tramite bollettini e bonifici. Scelta che aveva suscitato proteste per il fatto che così il genitore pagava il pasto anche se il bimbo era assente. Assenze che poi venivano scalate nel bollettino successivo. Oggi di certo c’è che si pagherà entro l’8 ottobre il mese di settembre. «Si pagherà entro l’8 del mese successivo alla fruizione del servizio», spiega l’assessore all’istruzione, Marcello D’Ovidio, «fino all’attivazione della gestione informatica. Quindi se la tariffa da pagare è 1,84 euro e 8 i giorni di presenza fatti a settembre, entro l’8 ottobre si devono 14,72 euro. Conti che poi l’utente si troverà già fatti con la gestione telematica. «Il Comune sta creando una banca dati degli alunni, che servirà per gestire i servizi scolastici», chiude Di Pilato, «si lavora per agevolare gli utenti che entro dicembre potranno gestire magari anche dal telefonino i pagamenti, conoscere le scadenze delle somme da pagare, le presenze e le assenze».

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