Mense, spariscono i buoni e si paga a inizio mese

Per 1.700 bambini cambia la modalità di accesso al servizio della refezione Gli istituti conteggiano i pasti, conguaglio ogni trimestre. Due le fasce di reddito

LANCIANO. «Il Comune non si può ricordare di cambiare le modalità di pagamento delle mense scolastiche ai primi giorni di scuola». «Perché devo pagare a inizio mese tutti i pasti anche se poi mio figlio magari si assenterà e non li consumerà?». «Chi mi rimborsa la spesa?» E ancora: «Perché ci sono solo due fasce di reddito a cui fare riferimento per il pagamento dei buoni? Non si possono aumentare visto il periodo di crisi». Sono proteste e domande che i genitori dei circa 1.700 bambini che frequentano la materne e le elementari di Lanciano hanno posto ieri, tutt’altro che calmi, alle dipendenti dell’ufficio scolastico comunale che, pazientemente hanno risposto a dubbi ed incertezze su quello che è diventato ormai un caos sul pagamento dei ticket mensa.

Da alcuni giorni sulla pagina web del Comune è comparso l’avviso che riguarda il cambiamento del pagamento del servizio di ristorazione scolastica. L’unica certezza che i genitori avevano fino a ieri, è che il buono pasto, il foglietto di carta che ogni mattina il bimbo consegnava alla scuola per poter mangiare, non esiste più. Ora non c’è nessun tagliando: è il Comune ad avvisare la scuola dell’avvenuto pagamento. E qui le prime lamentele.

«Perché bisogna pagare entro il 7 di ogni mese?», chiedono alcune mamme in fila dinanzi all’ufficio. «Non si potrebbe pagare a fine mese, sul consumo effettivo così si evita anche di pagare per giorni in cui il bimbo è assente da scuola? Si creano solo problemi».

«Non ci sono problemi, c’è solo bisogno di maggiore informazione», spiega il dirigente del settore comunale, Davide Di Pilato, «si pagherà on line, in ufficio o tramite bollettino in posta o in banca: una scelta fatta per agevolare l’utente, evitare di fargli fare file lunghissime, cercare parcheggi che spesso non ci sono o scendere le scale con i passeggini per raggiungere l’ufficio. Cambiano le modalità di pagamento, il quando pagare, ma non le cifre. Le tariffe sono le stesse e questo è importante».

Stesse tariffe ma, pagando a inizio mese e senza avere un tagliando si paga in pratica anche il pasto che il bimbo non consuma quando è assente. «Questo è il vero problema», ammette il sindaco Mario Pupillo, «ma lo abbiamo risolto. Faremo ogni tre mesi le rilevazioni presenze e comunicheremo ai genitori la cifra che dovranno versare per il mese successivo alla rilevazione. A gennaio, per intenderci, ai genitori sarà comunicato quanto dovranno sborsare, perché le assenze fatte da settembre a dicembre saranno scalate dal mese da pagare».

Teresa Di Rocco

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