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«Mettete le telecamere»

Appello al Comune dei residenti nel rione San Paolo

VASTO. Un colpo di acceleratore per la videosorveglianza. A chiederlo sono i cittadini preoccupati dal moltiplicarsi di incursioni ladresche e dal contestuale impoverimento dell'organico della polizia. «L'amministrazione comunale deve mantenere la promessa fatta al prefetto più di un anno fa», è la richiesta che Fabio Cero fa a nome dei residenti di via Spataro, nel quartiere San Paolo.

«Se mancano le forze dell'ordine è necessario vigilare sulla città con le telecamere», affermano i residenti.  La malavita è sempre più sfrontata. Due giorni fa è stato svaligiato il bar "167", nel rione San Paolo. Analoga sorte era toccata il giorno prima al Luca's Coffee, alla Marina. Gli esercizi e i locali pubblici ripuliti in un mese sono cinque. Ai furti nel bar si aggiungono i raid notturni nelle ville.  Carabinieri e polizia hanno aumentato la vigilanza. Ma sono troppo pochi in termini di unità operative per coprire un comprensorio che fa gola alla malavita.

L'insufficienza dell'organico di polizia e la preoccupante riduzione di agenti è confermata dal segretario del Coisp, sindacato indipendente di polizia, Nicola Di Sciascio. «Entro settembre andranno in pensione altri uomini sia in commissariato che nella sede della sottosezione autostradale Vasto sud e purtroppo non è prevista la loro sostituzione», afferma Di Sciascio.

Domani la questione sarà al centro di un incontro fra i rappresentanti sindacali di polizia e il questore, Alfonso Terribile. «A parlare sono i numeri», incalza Di Sciascio. «Nel 2008 l'organico della stradale era di 48 unità, oggi 32 uomini devono occuparsi di una tratto autostradale di cento chilometri (da Pescara a Poggio Imperiale) sul quale in due mesi sono state fatte tre rapine e un sequestro di persona. In commissariato in cinque anni sono andate via 15 unità.

Qualche giorno fa è andato in pensione il vice commissario Matteo Marzella e a settembre sarà la volta del collega Domenico Perrozzi. Il vice questore Cesare Ciammaichella fa sforzi enormi per proteggere i cittadini, ma ha in mano una coperta troppo piccola», è l'analisi del sindacalista.  La carenza di organici ormai è diventato un problema nazionale. In molte località vengono siglati accordi fra i Comuni e gli istituti privati di vigilanza.

In Abruzzo la stragrande maggioranza dei Comuni ha acceso sui quartieri più a rischio gli impianti di videosorveglianza. «Perché il Comune di Vasto nonostante i solleciti del prefetto e le ripetute promesse del sindaco non si decide ad installare gli impianti?», è la domanda rivolta alla giunta comunale da Andrea Ranieri a nome dei residenti del quartiere Incoronata.

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