LANCIANO

"Mettiamoci in gioco", i detenuti tornano in campo nella serie D di calcio a cinque

Si rinnova per il decimo anno il progetto della LND con la Libertas Stanazzo, squadra della casa circondariale

LANCIANO. Il calcio a 5 torna nella casa circondariale di Lanciano anche per questa stagione sportiva grazie alla conferma del progetto del Comitato regionale LND, “Mettiamoci in gioco”, ideato nell’annata 2014/2015, primo in Italia a coinvolgere i detenuti di un penitenziario - quello di Lanciano - nel campionato di calcio a 5 di Serie D con una loro squadra, la Libertas Stanazzo. Toccanti le esperienze dei detenuti che hanno partecipato al progetto in questi anni. “Quando sono tornati in libertà, dopo qualche anno, hanno dato valore all'esperienza sportiva fatta nel penitenziario: il rispetto delle regole in campo è stato un passaggio fondamentale per loro”. La responsabile regionale Area di Responsabilità sociale, Dora Bendotti, ha sottolineato l’importanza del progetto, che dall'Abruzzo - grazie alle politiche FIGC e LND - si sta diffondendo in altre regioni (coinvolgendo ad esempio i carceri di Padova e Catanzaro).

Ospite anche quest’anno il presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Giancarlo Abete: “La LND punta molto sul sociale con la sua area specifica ed è molto attenta a recepire le istanze e i progetti del territorio. Ringrazio il Comitato regionale abruzzese per la cura e la lungimiranza di questo e altri progetti innovativi che vengono portati avanti”.

Tra le autorità presenti, anche il presidente del Coni Abruzzo, Enzo Imbastaro, che rimarcato come “le iniziative sociali del calcio abruzzese siano una grande eccellenza dell’intero sport regionale, di cui andare fieri”. Il sindaco di Lanciano, Filippo Paolini ha parlato di “interazione del territorio con il carcere, parte attiva della comunità cittadina con tanti progetti. Tra questi lo sport, uno dei migliori”. Il direttore del penitenziario, Mario Giuseppe Silla entusiasta del progetto che porta con sé fondamentali valori educativi ed è una preziosa chiaver per il riscatto sociale dei ragazzi attualmente detenuti nella struttura”.