Minacciata e costretta a consegnare soldi

Anziana attesa in strada da un aguzzino: prima gli dà 500 euro, poi viene portata in banca a prelevarne altri 1.500

VASTO. Prelevata sotto casa e rapinata per la terza volta in sei mesi. È accaduto a Vasto a un’anziana insegnante di 87 anni. L’ultima estorsione è avvenuta ieri mattina, alle 12,30, in via Marco Polo. La donna, stimata professionista vastese, ha trovato per la terza volta il suo aguzzino davanti al portone di casa. «Mia madre è stata costretta a risalire a casa e a consegnare tutto il contante che aveva. Non contento, un uomo, minacciando azioni contro i nipoti, l’ha costretta a salire sulla sua auto e a raggiungere la banca per ritirare altri 1.500 euro. Intascati i soldi, ha preteso che mia madre risalisse in auto e l’ha fatta scendere a pochi metri da casa. Mia madre è distrutta psicologicamente e io sono arrabbiato ed esterrefatto per quello che accade in una città che ricordavo tranquilla e che è diventata un inferno». È la testimonianza-denuncia di Fausto Taverniti, direttore di Rai3 Basilicata. Dopo aver ricevuto la terza telefonata della madre, Taverniti ha deciso di denunciare pubblicamente quello che accade alla madre. E forse non solo a lei. «Vasto ha bisogno di aiuto. Carabinieri e polizia devono ricominciare a raccontare quello che accade. I vertici regionali delle forze dell’ordine e il ministero devono sapere che la città viene risucchiata da un vortice di criminalità che sta spaventando i cittadini. A Vasto va fatto subito qualcosa», insiste il direttore Rai lanciando un appello alle autorità preposte. La madre di Taverniti ha denunciato già due volte quello che è costretta a subire. Purtroppo l’aguzzino non ha ancora un nome e in compenso continua a torturarla e a girare impunemente per la città al volante di un auto nera.

L’incubo. La prima volta che l’insegnate è stata avvicinata e derubata è stato ad inizio anno. L’estorsore l’ha aspettata sotto casa e si è fatto consegnare i soldi. La pensionata probabilmente dopo il primo furto è stata seguita. I suoi movimenti controllati. La seconda volta il malvivente ha agito dopo un prelievo fatto dalla vittima. La professoressa, ex insegnante Isef, non dimostra l’età che ha ed è intellettualmente e fisicamente molto attiva. Eppure quegli incontri ravvicinati e denunciati ai carabinieri l’hanno minata nell’animo. Ieri purtroppo ha vissuto una esperienza ancora più drammatica delle precedenti.

Il sequestro. Quando la signora è uscita da casa ha trovato il suo aguzzino a pochi metri. L’uomo, sorridendo in modo beffardo, le ha nominato i nipoti. «Era a conoscenza di molti fatti familiari. Sapeva persino che domani (oggi per chi legge, ndc) mio nipote si sarebbe laureato», racconta Fausto Taverniti. La vittima è stata quindi invitata a risalire a casa. La signora gli ha consegnato 500 euro. Non sono bastati. Il malvivente ha sequestrato la donna e l’ha accompagnata in banca invitandola a ritirare altri 1.500 euro. La vittima ha ubbidito. «Possibile che nessuno si sia accorto di un’anziana che veniva spinta in auto? Possibile che lo stesso dipendente dell’istituto di credito non abbia avuto sospetti nel veder ritirare una somma così importante? Possibile che a Vasto una persona venga minacciata e derubata a più riprese e sequestrata e le forze dell’ordine tacciono? Queste notizie non vanno nascoste ma raccontate per il bene della popolazione e affinchè la politica e il ministero si rendano conto di quello che sta realmente accadendo e di quello che presto potrebbe accadere se non si interviene con urgenza».

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