Monteodorisio, molotov sull'auto di un avvocato

Bottiglia incendiaria contro l'Audi di Biase Di Candilo, esponente di Forza Nuova: "La mia famiglia viva per miracolo"

MONTEODORISIO. Doveva essere un segnale forte. Un gesto finalizzato a terrorizzare la vittima. Fortunatamente la miccia della rudimentale bottiglia molotov che avrebbe dovuto far saltare in aria l'Audi A6 dell'avvocato Biase Di Candilo, rappresentante locale di Forza Nuova, si è spenta. Un centimetro ancora e quella bottiglia di benzina sarebbe esplosa con conseguenze devastanti. È accaduto venerdì notte. La stessa notte in cui è stata rubata e poi incendiata la Fiat Punto di un dipendente statale di San Salvo. Forse gli attentatori hanno utilizzato proprio quell'auto per raggiungere Monteodorisio e mettere in atto il gesto scellerato.

Un gesto che ha rischiato di far saltare in aria un'auto e una palazzina nel centro di Monteodorisio. Un inizio giornata traumatico, sabato, per l'avvocato Di Candilo. Il legale è divenuto famoso per aver avviato un anno fa una class action contro il Comune di Cupello per l'aggravio dell'Iva sul pagamento della Tarsu. Ma all'attività forense abbina anche quella politica. È il rappresentante locale di Forza Nuova.

«Mi sono accorto di quanto accaduto quando sono uscito da casa per raggiungere il mio studio legale a Vasto», racconta l'avvocato. «La mia Audi A6, parcheggiata sotto la camera da letto, aveva il lunotto posteriore sfondato. Ho pensato a un gesto teppistico. Quando ho aperto la vettura mi sono accorto che si trattava di qualcosa di molto più grave. Sul sedile posteriore c'era una bottiglia piena di benzina con uno stoppino bruciato a metà infilato nel collo. Una molotov inesplosa per miracolo», denuncia l'avvocato, sposato e padre di tre figli. «Senza perdere tempo ho denunciato l'accaduto ai carabinieri di Cupello consegnando loro la rudimentale bottiglia incendiaria. Sono certo che i carabinieri riusciranno a risalire alle persone che hanno confezionato la molotov. Da parte mia invito chiunque avesse visto la notte di venerdì allontanarsi un'auto dal paese o comunque ritenga di avere notizie utili alla risoluzione del caso di riferirle agli investigatori».

L'avvocato Di Candilo è costernato e preoccupato per i suoi familiari. È convinto che il gesto non sia legato alla sua attività forense. «Forse potrebbe aver dato fastidio a qualcuno la bandiera di Forza Nuova che ho sistemato sul balcone di casa», azzarda. È la seconda volta in pochi mesi che il legale è costretto a rivolgersi alle forze dell'ordine. «Lo scorso autunno sono stato avvicinato da alcuni balordi e minacciato. Presentai un esposto alla magistratura. Questa volta però il gesto è stato ben più grave. Per questo chiedo collaborazione».

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