Monteodorisio, muore a 53 anni l’imprenditore Lanzetta 

Il titolare dell’azienda di vini di Scerni trovato senza vita nell'auto parcheggiata nel piazzale di un’altra ditta. La Procura dispone l’autopsia

MONTEODORISIO. Sembrava dormisse Giuseppe Lanzetta, 53 anni, noto imprenditore di Scerni (Vasto), titolare dell’omonima azienda vitivinicola conosciuta in tutto l’Abruzzo e anche oltre i confini regionali. Seduto nella sua auto, sul piazzale di un’azienda della Val Sinello, aveva la testa china e gli occhi chiusi. Quando, però, il titolare della fabbrica è arrivato al lavoro e si è avvicinato all’auto, ha scoperto che Lanzetta era morto. L’uomo ha subito dato l’allarme. Sul posto sono arrivati gli operatori del 118 e i carabinieri. Lanzetta si sarebbe tolto la vita con un colpo d’arma da fuoco. La pistola è stata trovata accanto al corpo. L’arma è stata sequestrata per compiere gli esami balistici di rito, mentre la Procura ha disposto l’autopsia sul corpo dell’imprenditore. Il procuratore Giampiero Di Florio vuole fugare ogni dubbio sulla morte. L’esame è in programma questa mattina. A Scerni si fa fatica a dare un senso a quello che è successo. Sono esclusi motivi economici alla base del gesto: «L’azienda Lanzetta è un nome di prestigio per Scerni e il Chietino». Insieme al papà Giovanni, fondatore dell’attività imprenditoriale, grazie alla produzione propria di uva, Lanzetta era riuscito a selezionare vini doc che hanno guadagnato ottime recensioni. Ad armare la mano dell’imprenditore potrebbe essere stato “il mal di vivere”. Sono stati i carabinieri a dare la notizia all’anziano padre e agli altri familiari. In paese dopo un comprensibile momento di sgomento, è sceso il silenzio. Nessuno se la sente di parlare. Per il dolore ma anche per il grande rispetto nei confronti della famiglia. «Ancora non ci credo», mormora fra sé e sé un agricoltore della zona senza riuscire a trattenere le lacrime. «È sempre stato un uomo estremamente discreto, riservato e taciturno», dicono ancora in paese. Ultimamente pare fosse ancora più silenzioso. Ma da qui ad immaginare il gesto estremo ce ne corre. Giuseppe Lanzetta non avrebbe rivelato a nessuno il proprio dramma, preferendo congedarsi dal mondo con la discrezione di sempre. Ieri mattina è uscito di casa come faceva sempre per andare al lavoro. Ha raggiunto la Val Sinello, ha fermato l’auto davanti ad una azienda e si è addormentato per sempre. Tanto il dolore in tutta la regione. La famiglia Lanzetta è nota, stimata e benvoluta. Il padre di Giuseppe, Giovanni, negli anni ’70 è stato impegnato in politica con la Dc e contestualmente ha realizzato e fatto crescere l’azienda vinicola. Ora tutto torna nelle sue mani e in quelle del nipote che si chiama come lui. Le esequie di Giuseppe Lanzetta dovrebbero essere celebrate domani.
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