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Mora da 9 centesimi, chieste verifiche
L'anziano va da un legale per l'intimazione della Soget
VASTO. Deve versare 9 centesimi alla Soget per due cartelle da 7 e 2 centesimi l'una altrimenti rischia l'esecuzione forzata. La vicenda del 77enne vastese pubblicata ieri dal Centro non ha impiegato molto a fare il giro della città. Un caso che ha dell'incredibile che, però, non vanta il primato di essere l'unico, almeno a Vasto.
Una decina di giorni fa, infatti, un artigiano si è visto recapitare anche lui una cartella con l'importo di appena 2 centesimi da versare per il saldo della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Che si tratti di un errore umano, cioè di un tasto del computer digitato accidentalmente da un operatore o del terminale in tilt, il pensionato non ha scelta come non l'ha avuta nemmeno il professionista prima di lui.
Dovrà versare il dovuto subito: il termine è infatti di cinque giorni, nonostante l'importo totale non raggiunga nemmeno i dieci centesimi, per evitare l'esecuzione forzata. L'ipotesi di uno sbaglio, visto che i due casi presentano molte similitudini, sembra la più credibile anche perché l'artigiano che ha ricevuto l'avviso, non molto tempo prima si era recato a pagare la Tarsu e ricordava bene che l'importo era una cifra pari.
Di solito quando i pagamenti vengono effettuati in ritardo, scatta una mora di 2 centesimi al giorno quindi, con molta probabilità deve essere rimasto in sospeso dalla precedente bolletta l'importo di 0,02 euro che poi è stato costretto a saldare. Forse i 9 centesimi del pensionato sono ancora in attesa di riscossione per pagamenti effettuati dopo la scadenza per cui sarà costretto a fare la fila allo sportello cittadino della Soget a meno che il legale a cui è intenzionato a rivolgersi per far valere i suoi diritti di utente -contribuente non gli consigli di agire diversamente. «In ogni caso, per curiosità, vorrei ricordare a cosa si riferiscono i 2 e i 7 centesimi visto che la Soget è stata solerte nell'inviare le cartelle ma non nel dare spiegazioni», conclude l'anziano. (s.a.)
Una decina di giorni fa, infatti, un artigiano si è visto recapitare anche lui una cartella con l'importo di appena 2 centesimi da versare per il saldo della Tarsu, la tassa sui rifiuti. Che si tratti di un errore umano, cioè di un tasto del computer digitato accidentalmente da un operatore o del terminale in tilt, il pensionato non ha scelta come non l'ha avuta nemmeno il professionista prima di lui.
Dovrà versare il dovuto subito: il termine è infatti di cinque giorni, nonostante l'importo totale non raggiunga nemmeno i dieci centesimi, per evitare l'esecuzione forzata. L'ipotesi di uno sbaglio, visto che i due casi presentano molte similitudini, sembra la più credibile anche perché l'artigiano che ha ricevuto l'avviso, non molto tempo prima si era recato a pagare la Tarsu e ricordava bene che l'importo era una cifra pari.
Di solito quando i pagamenti vengono effettuati in ritardo, scatta una mora di 2 centesimi al giorno quindi, con molta probabilità deve essere rimasto in sospeso dalla precedente bolletta l'importo di 0,02 euro che poi è stato costretto a saldare. Forse i 9 centesimi del pensionato sono ancora in attesa di riscossione per pagamenti effettuati dopo la scadenza per cui sarà costretto a fare la fila allo sportello cittadino della Soget a meno che il legale a cui è intenzionato a rivolgersi per far valere i suoi diritti di utente -contribuente non gli consigli di agire diversamente. «In ogni caso, per curiosità, vorrei ricordare a cosa si riferiscono i 2 e i 7 centesimi visto che la Soget è stata solerte nell'inviare le cartelle ma non nel dare spiegazioni», conclude l'anziano. (s.a.)
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