Morta nel safari Oggi l’addio a Giulia tra gli applausi

VASTO. Davide Ianigro si è chiuso nel più assoluto silenzio. Troppo grande il dolore. Troppa l’angoscia provata dopo l’incidente e che ha portato via per sempre Giulia Grifone, 46 anni, la sua...

VASTO. Davide Ianigro si è chiuso nel più assoluto silenzio. Troppo grande il dolore. Troppa l’angoscia provata dopo l’incidente e che ha portato via per sempre Giulia Grifone, 46 anni, la sua compagna. Un destino beffardo e crudele ha voluto che la donna salisse con un gruppo di amici su un’altra jeep e non su quella dov’era anche Davide. Lui è tornato a Vasto da solo: la compagna è morta. Il feretro di Giulia è arrivato ieri pomeriggio a Fiumicino e dopo il disbrigo delle pratiche burocratiche è stato trasferito in serata all’obitorio di Vasto. Qui è stata allestita la camera ardente. I genitori, la sorella Antonella, familiari, amici e conoscenti potranno raccogliersi in preghiera o rendere omaggio alla salma questa mattina. Alle 14,30 è in programma la funzione religiosa nella chiesa di San Paolo.

La tragedia in cui è morta Giulia, che a Vasto aveva un laboratorio orafo in via Canaccio, è avvenuta lunedì a Tsavo est, 140 chilometri da Malindi. Giulia Grifone, originaria di Montenero di Bisaccia, stava facendo un safari. In auto con lei c’erano altre 5 persone che hanno riportato ferite lievi. Secondo alcuni parenti di Giulia, che hanno ascoltato il racconto del compagno della donna, l’incidente con la jeep si sarebbe verificato a causa della velocità sostenuta del conducente a cui era stato chiesto più volte di rallentare. Un amico ha dedicato a Giulia su facebook le note dei Pink Floyd di Wish you were here. «Possano accoglierti gli angeli più belli e possano farti godere di gioia e spensieratezza», ha scritto Massimo Di Stefano a nome degli ex compagni della terza A dell’Istituto d’arte. «Durante il rito funebre», ha annunciato, «batteremo le mani per applaudire il tuo coraggio. Il tuo sorriso splenderà come le stelle. Basterà alzare gli occhi al cielo per poterlo scorgere». (p.c.)

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