Morti per l'amianto, a giudizio due dirigenti

Ex Svoa, accuse di omicidio colposo per il decesso di due operai nel 2002

VASTO. Sono morti per patologie correlate alla lunga esposizione all'amianto. Per quei decessi sono stati rinviati a giudizio due ex dirigenti della Svoa, l'azienda di Punta Penna dismessa nel 1993 e riconvertita in Fox Petroli. Sono Luigi Sparaco e Francesco Sgorbati, manager che si sono avvicendati nella guida della società di olii alimentari nell'arco di tredici anni, dal 1980 al 1993. Sono accusati di omicidio colposo per la morte di due operai colpiti da neoplasie polmonari e pancreatiche provocate dalla "fibra killer".

Il processo è in programma il prossimo 9 novembre.  La decisione del Gup, Anna Rosa Capuozzo, è arrivata a distanza di diversi anni dall'avvio dell'inchiesta aperta dopo la denuncia del Coordinamento esposti amianto formato da ex operai Svoa. «E' la prima volta che il tribunale di Vasto riconosce che le morti sono state causate dalla prolungata esposizione all'amianto», commenta l'avvocato Edi Biasone che insieme al collega Luigi Pignatelli è parte civile nel procedimento penale. I due legali rappresentano le vedove e i figli dei due operai morti nel 2002.

Ed è proprio sulla presenza della pericolosa sostanza nei 3.200 metri quadri di stabilimento (prima della bonifica) che si è battuta la parte civile, facendo leva sulle perizie disposte dalla Procura. Gli accertamenti peritali hanno acclarato il nesso di causalità tra le morti e la prolungata esposizione all'amianto. Il collegio difensivo ha invece puntato sulla totale assenza di responsabilità da parte dei due dirigenti. 

E pensare che l'inchiesta ha rischiato di essere archiviata e di non arrivare nell'aula del tribunale se il giudice delle indagini preliminari avesse accolto la richiesta presentata nel novembre del 2006 dall'allora pubblico ministero Anna Rita Mantini (oggi a Pescara). In quella occasione i denuncianti insorsero e con un atto di opposizione contestarono con argomentazioni tecniche le conclusioni cui giunse la Procura che, cambiando linea, ha chiesto nel corso dell'udienza preliminare, attraverso il procuratore capo Francesco Prete, il rinvio a giudizio di Sparaco e Sgorbati. (a.b.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA