Multe, maxi incassi per il Comune «Ma le strade sono un colabrodo» 

L’opposizione: «Secondo il codice della strada metà delle entrate servono per la sicurezza stradale» E una squadra di consiglieri fotografa le buche: «Dagli assessori ci sono solo annunci, assenti i lavori»

CHIETI. Sopralluoghi a tappeto in tutta la città: sotto i primi raggi di sole di primavera, una squadra di cinque consiglieri di opposizione ieri mattina ha passato al setaccio le strade cittadine puntando il dito sulle criticità del manto stradale. Un servizio che scatta dopo la pubblicazione sul Centro degli incassi 2023 delle multe, forniti dal comando di polizia municipale. Circa la metà delle entrate, secondo l’articolo 208 del codice della strada, sono destinate alla manutenzione delle strade, oltre alla copertura di attività e servizi della polizia locale. I consiglieri Mario De Lio (Udc), Mario Colantonio (Lega), Giampiero Riccardo (Chieti Viva), Maurizio Costa (Forza Chieti) e Serena Pompilio (Azione Politica) sono scesi in strada, armati di macchinetta fotografica, e si sono immortali davanti alle maxi buche della città.
IL BOTTINO DI INCASSI Secondo i dati forniti dalla polizia locale, nel 2023 sono stati incassati 768.625,20 euro per sanzioni derivanti da cittadini multati per violazione del codice della strada. La metà delle entrate, ricorda il consigliere De Lio (Udc e tesserato in Forza Italia), «è obbligatoriamente destinato a interventi di sostituzione, ammodernamento, potenziamento, messa a norma e manutenzione della segnaletica delle strade». Lo stesso consigliere, che ieri ha passato al setaccio via Picena, via Salomone, la discesa del Tricalle e via Maiella, tempo fa aveva presentato in consiglio una mozione “Prevenire meglio che curare” in cui chiedeva di destinare l’intero ammontare delle multe alla viabilità teatina. «Inutile fare interrogazioni in consiglio, come ho già fatto, perché poi la maggioranza puntualmente le boccia», continua De Lio, «la città da tempo è ridotta a colabrodo, gli interventi sono assenti. Altro punto importante sono i chiusini stradali che non sono a livello». Favorevole all’idea di destinare il 100% delle entrate per multe anche il consigliere Riccardo, che ha immortalato la buca in via Colonnetta, una delle strade più importanti per il collegamento tra Colle e Scalo. «Che cosa aspetta la giunta, a cui compete ogni anno indicare quanto e quale debba essere l’utilizzo degli introiti delle multe, deliberare di destinare il 100% agli obiettivi indicati dalla legge», dice, «e in particolare, considerato la pericolosità nella circolazione nella nostra città, predisporre un piano per la sistemazione delle buche delle strade e la messa a norma degli attraversamenti pedonali?».
«LAVORI SOLO ANNUNCIATI»Il consigliere Colantonio, invece, ha scelto di fotografarsi davanti alla buca di via Canale, dove alcuni giorni fa si è sfondata la griglia di un tombino. «Le criticità delle strade sono sotto gli occhi di tutti», commenta il consigliere della Lega, «la giunta aveva annunciato appena qualche mese fa lavori sulle strade, quasi 300mila euro appaltati, ma nulla è partito e vorrei sapere che fine hanno fatto questi soldi». Stessa richiesta quella della consigliera Pompilio: «Fondi su fondi persi nonostante siano stati nominati sul Pnrr professionisti compreso lo staff del sindaco con maggiorazioni proprio per reperire fondi che non si vedono», dice la consigliera di Azione Politica che ricorda anche i disagi per gli autisti del trasporto urbano. «Non si può dimenticare le difficoltà segnalate sistematicamente dagli autisti che, oltre ai fossi, hanno paura delle voragini che spesso si aprono e della vegetazione incolta che ostruisce la viabilità. Per non parlare della difficoltà di andare con i motocicli, penso ai ragazzi che usano questo mezzo per spostarsi e alla pericolosità con buche in ogni via».
LE periferiePericoli in strada anche nelle periferie. Il consigliere Costa riaccende i riflettori su via Aterno, a Brecciarola, strada su cui da mesi ci sono le transenne del Comune a delimitare il pericolo di un tombino rotto. «Diverse macchine di notte ci vanno a sbattere», racconta Costa, «non c’è nessuna illuminazione che segnala il pericolo».