san salvo: l’inchiesta sui vigili urbani

Multopoli, sollecito sull’inchiesta

L’avvocato Cieri: il materiale sequestrato va restituito ai familiari

SAN SALVO. 10 luglio 2013: scatta l’operazione “Multopoli”. Blitz della guardia di finanza a San Salvo: indagati per falso e abuso d’ufficio sei agenti della polizia municipale. I militari della sezione della polizia tributaria di Chieti sequestrano due sacchi di documenti ma anche computer, cellulari, macchine fotografiche e telecamere.

10 settembre 2013: l’avvocato Fiorenzo Cieri, difensore di alcuni indagati, intende presentare al magistrato che indaga sulla vicenda la richiesta di dissequestro di parte del materiale.

«Molti oggetti non appartengono agli indagati ma ai loro familiari. Chiederemo al giudice la restituzione», dice il legale. A distanza di due mesi i periti sono ancora al lavoro e stanno analizzando i faldoni portati via dagli uffici comunali ma anche diverso materiale prelevato nelle abitazioni. Per esaminare tutto il materiale finito nelle grandi buste nere occorreranno diversi mesi ancora. Solo dopo un’attenta verifica degli investigatori il magistrato inquirente, il sostituto procuratore Enrica Medori, deciderà il da farsi. Per il momento gli indagati non sono stati ancora ascoltati. Nè pare siano stati sentiti i presunti utenti favoriti (è paventata la cancellazione di alcune multe a titolo di favore illegittimo ad amici e conoscenti).

L’inchiesta delle fiamme gialle è nata da malumori interni al comando. Il primo esposto fu presentato due anni fa. Il periodo è quello che va dal 2008 al 2011.L’inchiesta dovrà accertare se in quei tre anni i verbali furono gestiti correttamente, e in caso contrario se fu procurato un danno al Comune. (p.c.)

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