Muore a 56 anni schiacciato dal trattore

Agricoltore resta sotto il mezzo agricolo per tre ore: scoperto da alcuni familiari andati a chiamarlo per il pranzo

FRISA. È rimasto schiacciato sotto il trattore che si è ribaltato mentre stava lavorando su un terreno a Badia di Frisa. È morto così un agricoltore di 56 anni, Teodoro Altobelli, di Frisa. L’incidente è avvenuto in mattinata, ma il corpo dell’uomo è stato scoperto solo alcune ore dopo, quando non c’era ormai più niente da fare. Sull’episodio indagano i carabinieri di Lanciano.

L’incidente. È avvenuto, presumibilmente, intorno alle 10. Altobelli era a lavoro su un fondo di sua proprietà, lungo la strada tra Frisa e il bivio per la contrada di Badia. L’uomo era andato per ripulire il terreno dalle erbacce. Il trattore gommato era stato, infatti, attrezzato con un trinciatutto sul lato posteriore. Secondo la ricostruzione dei militari, il mezzo agricolo si sarebbe ribaltato a causa di un dislivello del terreno, un dosso, che l’agricoltore non ha notato poiché nascosto dalla vegetazione. Rimasto sotto il pesante mezzo, Altobelli è morto per un trauma da schiacciamento.

La scoperta. L’agricoltore è rimasto sotto il trattore, esanime, per circa tre ore. Il suo corpo è stato scoperto quando i familiari lo hanno raggiunto per il pranzo. Si sono così accorti della tragedia e hanno chiamato i soccorsi, ma era chiaro che l’uomo non respirava più. Il servizio di emergenza sanitaria del 118 non ha inviato alcuna ambulanza, poiché ogni intervento di rianimazione sarebbe stato vano. Sul posto, intorno alle 14, sono arrivati i carabinieri e i vigili del fuoco di Lanciano. Sono stati questi ultimi con l’aiuto di cuscini Vetter, a sollevare il mezzo agricolo e a tirare fuori la salma dell’agricoltore, dopo l’autorizzazione del magistrato di turno, il pm Rosaria Vecchi. La Procura non ha disposto il sequestro del trattore e, nel pomeriggio, la salma è stata riconsegnata alla famiglia.

Ex operaio. Teodoro Altobelli viveva con la moglie Marilena nella contrada di Guastameroli. La coppia non aveva figli. In passato era stato operaio alla Samputensili di Ortona, azienda che produceva utensili di precisione. Quando, quattro anni fa, la proprietà aveva chiuso lo stabilimento abruzzese, Altobelli aveva continuato a lavorare nel gruppo, per un periodo, a Bologna. Ma poi aveva scelto di tornare a Frisa e dedicarsi alla campagna. Era titolare di un’azienda agricola.

La questione sicurezza. Dalla ricostruzione dell’incidente sembra che l’arco di protezione, il “roll-bar”, del trattore fosse abbassato per permettere il passaggio del mezzo in mezzo agli alberi di ulivo. In questa posizione non poteva impedire, dunque, il completo ribaltamento del mezzo agricolo, che ha poi schiacciato l’agricoltore. Sul luogo dell’incidente è intervenuto anche personale del Servizio prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro (Spresal) della Asl. Sul problema della sicurezza punta l’accento il capitano della compagnia carabinieri di Lanciano, Massimo Capobianco. «Per evitare questo tipo di incidenti bastano buon senso e accortezza», sottolinea, «nell’area frentana i terreni sono caratterizzati da pendii e zone collinari, che rendono più frequenti questi incidenti. Ma gli strumenti per salvaguardare i lavoratori ci sono: in caso di ribaltamento roll-bar e cinture contengono la persona, evitando lo schiacciamento».

Stefania Sorge

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