Muore e dona il fegato, le cornee e i reni

L’espianto nella notte a un uomo di 77 anni. Menna dell’Aido: è stato un atto d’amore assoluto

CHIETI. La scelta che ha fatto quando era in vita ha consentito di salvare da morte certa tre persone gravemente malate e a ridare luce a occhi piombati nelle tenebre. L’espianto del fegato, dei reni e delle cornee è iniziato la notte tra venerdì e sabato nella Chirurgia del policlinico teatino. Il donatore è un uomo di 77 anni morto improvvisamente per una grave patologia cardiovascolare. Gli interventi per l’espianto degli organi sono stati eseguita da una equipe proveniente dal Centro trapianti dell’Aquila in collaborazione con specialisti arrivati dall’ospedale Molinette di Torino. Il primo organo ad essere espiantato è stato il fegato, poi i due reni. Le cornee sono state prelevate nella mattinata di ieri. Non si conosce l’identità dei malati che geneticamente sono risultati compatibili agli organi donati. L’unica certezza è che la generosità del 77enne consentirà a più persone di tornare a sperare in una vita normale. «La donazione è un gesto importante» sottolinea il vice direttore della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Santina Liberatore che ha coordinato gli interventi di espianto «e credo che sia fondamentale che ciascuno, nell’ambito delle proprie professionalità, si impegni per promuovere la cultura della donazione di organi e di sangue». E nel vertice di ieri mattina alla Asl si è parlato proprio delle strategie che verranno adottate in un futuro molto prossimo per sensibilizzare le persone ad un gesto di altissimo valore umano.

Lo sa bene Filippo Menna, insegnante all’Istituto agrario di Lanciano per trent’anni e fondatore nel 1987 della sede Aido frentana, la più attiva sul territorio provinciale. «Ho fondato parte della mia esistenza sull’educazione alla donazione in tutti i suoi aspetti. L’ho fatto con i miei alunni e continuo a farlo adesso grazie agli incontri che organizziamo nelle scuole. Il messaggio da portare ai giovani è semplice. A loro dico che la morte distrugge inesorabilmente tutti i nostri organi, allora perché non donarli a qualcuno che con i nostri occhi potrà tornare a vedere, con il nostro fegato potrà salvarsi da un tumore aggressivo, con i nostri reni potrà liberarsi dalla tortura della dialisi e col nostro cuore potrà tornare a far sorridere un bambino malato? Donare in vita fa bene a tutti, ma la donazione di organi dopo la morte è un atto d’amore assoluto perché lo fai gratuitamente e non saprai mai chi sarà a beneficiarne». In base ai dati forniti dall’Agenzia sanitaria regionale sono 36 i trapianti di reni, 16 quelli di fegato, 5 di cuore e 2 di polmone effettuati nei primi 9 mesi del 2014 sul territorio abruzzese e su quello molisano. Al 31 agosto 2014 sono invece state 66 le cornee prelevate, 86 i donatori di epifisi femorali e 72 quelli di epifisi bancate. Due donazioni, queste ultime, che possono essere fatte in vita e che riguardano la possibilità di donare segmenti ossei.

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