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Nasce il percorso per bici che collega due Oasi

LANCIANO. Oltre 50 chilometri da percorrere in bici tra le bellezze naturalistiche della Val di Sangro. È nato il percorso mountain bike del Sangro, che collega le riserve naturali dell’Oasi Wwf di...

LANCIANO. Oltre 50 chilometri da percorrere in bici tra le bellezze naturalistiche della Val di Sangro. È nato il percorso mountain bike del Sangro, che collega le riserve naturali dell’Oasi Wwf di Serranella e della Lecceta di Torino di Sangro. Sono otto i comuni interessati al progetto: Torino di Sangro, Fossacesia, Lanciano, Mozzagrogna, Sant’Eusanio del Sangro, Casoli, Altino e Paglieta, anche se solo i primi cinque sono fisicamente attraversati dal tracciato, che ha una lunghezza di 53 chilometri (25 del percorso di andata da Serranella alla Lecceta e, viceversa, 28 chilometri al ritorno).

Il progetto è stato finanziato da entrambe le riserve, gestite dai Comuni di Casoli e Torino di Sangro, rispettivamente con 8 mila e 2 mila euro. «È una piccola opera conclusa e realizzata con una cifra piccola e l’impegno di molti», sottolinea Augusto De Sanctis, coordinatore regionale delle oasi Wwf, «fa da apripista per qualcosa di più importante, la pista ciclabile sulla costa. In Trentino hanno creato una rete di piste ciclabili turistiche che registra oltre 3 milioni di presenze l’anno. L’Abruzzo si trova molto indietro: il nuovo governo regionale dovrà indirizzare le risorse della programmazione 2014-2020 in questa direzione».

«Si tratta di un percorso guidato con bacheche e segnaletica, attraverso strade sterrate e interpoderali», spiega Nicola Ranalli (cooperativa Terracoste), progettista insieme ad Andrea Natale, assessore comunale di Fossacesia, Gian Maria D’Alonzo, Sergio Trevisan e Andrea Ranalli, «il punto più alto è a 121 metri in località Casale Romagnoli, a Lanciano. Il tracciato tocca punti di interesse come la Via Verde Adriatica, il mulino idraulico a Paglieta, la Fonte di Sette a Mozzagrogna, aree pic-nic e le due riserve».

A Pasquetta è prevista una pedalata organizzata con la sezione regionale della Federazione ciclistica italiana per inaugurare il percorso, che è già attivo e frequentato da molti bikers.

Il progetto, però, è più ambizioso. «Questa prima tratta è l’inizio di un progetto per collegare l’Adriatico al Tirreno», illustra Silvana Priori, sindaco di Torino di Sangro, Comune capofila, insieme al collega di Casoli, Sergio De Luca, «un percorso della memoria lungo la linea Gustav. Il progetto è stato sottoposto positivamente al Commonwealth e ha ottenuto l’adesione di molti Comuni, dall’Abruzzo al Lazio a parte del Molise. Vogliamo puntare a un turismo “lento”, naturista, ambientale, che vuole disintossicarsi dal tran tran quotidiano, legando alle ricchezze del territorio, cultura, storia, enogastronomia, e mettendo in rete anche gli operatori turistici locali». (s.so.)

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