Nencini: sì al binario zona industriale-porto

Il viceministro alle Infrastrutture sta con gli imprenditori: subito un tavolo di lavoro con le Ferrovie

VASTO. Ottocento aziende e 30 mila persone che gravitano attorno a Punta Penna. Un aumento esponenziale dell’export (oltre 10 mila furgoni) e la richiesta di nuovi servizi. Il porto di Punta Penna rappresenta il volano dell’economia del Vastese. I colossi industriali invocano il collegamento ferroviario. Lo ha ribadito ieri il presidente di Pilkington Italia, Graziano Marcovecchio, approfittando della presenza in città del viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Riccardo Nencini (Psi). Quest’ultimo non sono ha condiviso l’opinione di Marcovecchio ma ha dato anche dei consigli per raggiungere il traguardo: un tavolo di lavoro con il coinvolgimento di Rete ferroviaruia italiana. Fondamentale, per il comandante del porto, Giuliano D’Urso, proseguire nell’azione intrapresa con il nuovo Piano regolatore portuale.

«Al governo chiediamo di trovare, nelle giuste priorità, azioni che premino il lavoro e chi produce», ha rimarcato Marcovecchio, invocando una logistica adeguata. «Questo territorio ha le potenzialità per andare lontano. Non è pensabile andare in Serbia e nei Balcani, via terra. Non lo dice solo la logica aziendale, ma anche quella ecologica. I nostri mercati sono a 2mila chilometri da qui, ci sono aziende di eccellenza nel nostro territorio che reclamano infrastrutture. E credo che Rfi, che ha un azionista pubblico, abbia il dovere di investire seminando per il futuro».

«Con lo Sblocca Italia è possibile trovare fondi per le grandi opere. L’Unione europea è disposta a concedere fondi al trasporto su rotaia piuttosto che a quello su gomma. È necessaria una misura dei 3 porti regionali dell’Abruzzo, anche senza attendere le disposizioni del governo. Occorre istituire una cabina di regia che decida gli investimenti e il funzionamento andando ad una definizione delle identità», ha sostenuto Nencini dichiarandosi disponibile ad accogliere le richieste di Vasto.

«Al tavolo ministeriale è fondamentale, però, la partecipazione della Regione con le massime cariche», ha suggerito Antonio Prospero. «Purtroppo, l’assenza al convegno di rappresentanti regionali non vorrei che significasse un abbassamento del livello di attenzione verso la portualità vastese». (p.c.)

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