Non era un centro-lager Scagionati 32 operatori

Smontata dopo nove anni l’accusa contro Quattrocchi e lo staff del Cearpes Il giudice assolve tutti con una sentenza che ricorda il caso-Muccioli

CHIETI. Assolti con formula piena dopo nove anni. Nessun maltrattamento e sequestro di persona nel centro per adolescenti abbandonati e difficili di San Giovanni Teatino.

Il Cearpes di Dominique Quattrocchi non era un lager dove quei ragazzi, venuti in Abruzzo anche da Bolzano e da tante altre parti d’Italia, ricoverati nel centro anche su ordine del giudice per i minori, venivano storditi con i farmaci, legati con le corde al letto, segregati e costretti a subire violenze psicologiche. O meglio: se ciò è davvero accaduto non c’erano altri modi di cura, non esistevano terapie d’urto alternative, se non quella dei farmaci e dei letti di contenzione.

Quei 32 operatori, in poche parole, erano mossi da uno stato di necessità. Così, in sintesi, ha sentenziato, ieri mattina a Chieti, il giudice Patrizia Medica dopo che lo stesso pm, Giuseppe Falasca, aveva chiesto sì le assoluzioni ma per prescrizione e non con formula piena. Vince la difesa dei 32 imputati assistiti da un drappello di avvocati (Borgia, Supino, Di Nunzio, Azzariti, Russi, Angiolelli, della Rocca e altri). Vince una linea difensiva che, in qualche modo, ricorda il processo al papà di San Patrignano, lo scomparso Vincenzo Muccioli, che non aveva altro modo per calmare, nel suo caso, tossicodipendenti in crisi d’astinenza se non quello di ricorrere alle maniere forti.

Anche a Chieti, in aula, sono sfilati medici-testimoni secondo i quali le terapie usate dal Cearpes erano «le più idonee». Anche a Chieti, la difesa ha evidenziato l’esistenza di una situazione di forte conflittualità tra i giovani assistiti e gli educatori del centro di recupero per adolescenti difficili che può aver spinto questi ultimi a mistificare i fatti per dire che era solo violenze gratuite. L’elenco degli assolti è lungo, eccolo: Dominique Quattrocchi, 52 anni, nato a Anncey (Francia) e residente a San Giovanni Teatino; Fulvio Iosi, 48, nato a Foggia e residente a San Giovanni Teatino; Fioralba Ferrante, 38, nata a Chieti e residente a Torrevecchia Teatina; Franco Tambone, 39 anni, di Pescara; Francesco Vergato, 40, nato a Salerno e residente a Collecorvino (Pescara); Francesca Ficorilli, 32, di Sulmona (L’Aquila); Marco Pierdomenico, 42, nato a Chieti e residente a Casalincontrada; Antonio Potere, 35, nato a Pescara e residente a Manoppello (Pescara); Vittorio Lupinetti, 43 anni, nato a Chieti e residente a Città Sant’Angelo (Pescara); Ernesto Caranci, 37, nato a Venafro (Isernia) e residente a Pescara; Nadir Scilinguo, 34, nato a Lungro (Cosenza) e residente a Pescara; Giuseppina Armideo, 56, di Fara San Martino; Filomena Pantalone, 33, nata a Chieti e residente a Ripa Teatina; Maria Gabriella Cianci, 52, di Pescara; Stefania Nunziata, 34, nata a Napoli e residente a Palma Campania (Napoli); Annarita D’Alberto, 53, di Pescara; Dario Rosato, 34, di Guardiagrele; Roberto Rascato, 36, nato a Sorrento (Napoli) e residente a Lanciano; Giovanni Castriotta, 45, nato a Manfredonia (Foggia) e residente a Chieti; Cristina Masci, 29, di Pescara; Ileana Faieta, 39, nata a Pescara e residente ad Alanno (Pescara); Shyqyri Ceka, 48, nato a Tirana (Albania) e residente a Montesilvano (Pescara); Luigi Russo, 32, nato a Terlizzi (Bari) e residente a Ruvo di Puglia (Bari); Massimiliano D’Onofrio, 35, nato a Ortona e residente a Francavilla al Mare; Valeria Argentieri, 39, nata a Popoli (Pescara) e residente a Torre de’ Passeri (Pescara); Annarita Coletti, 45, di Bussi sul Tirino (Pescara); Francesco Savino Lasala, 38, di Barletta; Umberto Di Rocco, 48, di Pescara; Marco Vignetti, 39, di Pescara; Vincenzo Panzella, 45, nato a Yverdon (Svizzera) e residente a Casoli; Francesco Covella, 38, nato a Chieti e residente a Torrevecchia Teatina e Andrea Lepore, 44 anni, di Chieti.

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