Nuova morìa di vongole: torna l’allarme 

Domani il sopralluogo degli esperti di biologia del mare. Cocciola (Cogevo frentano): «Bisogna trovare subito le cause»

ORTONA. Allarme vongole. Nei mari abruzzesi lo spettro di una nuova moria: scendono in campo i migliori esperti nazionali per analizzare le cause di questo problema che si era già presentato nell’area di pertinenza del Cogevo frentano, ossia da Francavilla fino all’estremo sud della costa della regione. Domani mattina arriveranno ad Ortona i tecnici dell’Istituto di biologia marina dell’Università di Bologna con sede a Fano, diretto dal professor Corrado Piccinetti. Si tratta di uno dei migliori centri nazionali, i cui biologi cercheranno di capire le cause di questo fenomeno particolarmente preoccupante. Attualmente la moria è stata registrata ad oltre 500 metri dalla costa di Torino di Sangro e la paura dei vongolari è che possa ulteriormente estendersi con gravi ripercussioni per tutto l’indotto.
Gli esperti si ritroveranno domani mattina allo scalo marittimo ortonese, da dove si imbarcheranno per andare sul posto in cui il fenomeno è presente. Ci saranno due biologi dell’istituto diretto da Piccinetti, nonché il responsabile Asl di Chieti per il settore pesca, William Di Nardo. Del sopralluogo è stato avvisato anche il sindaco di Ortona Leo Castiglione. Verranno prelevati dei campioni e portati all’istituto marchigiano per una loro analisi. «Si cercheranno di individuare i motivi di questa preoccupante moria», sostiene Ilario Cocciola, avvocato del Cogevo frentano. «In passato avevamo tentato anche la strada della denuncia contro ignoti per inquinamento marino, ma il tutto si era chiuso con un’archiviazione perché non si era riuscito a provare il nesso tra la moria e l’inquinamento stesso».
Un fenomeno che ora torna a riproporsi quando invece sembrava superato e, la paura che possa allargarsi, ha portato il Cogevo frentano – il cui presidente è Maurizio Angotti – a chiedere l’interessamento dell’istituto del professor Piccinetti con il quale è stata avviata un’interlocuzione per capire non solo le cause della moria, ma anche per studiare le migliori strategie da programmare per il ripopolamento. Gli esperti avrebbero dovuto essere ad Ortona già nella giornata odierna, ma l’incontro è stato rimandato per via della possibilità di imbattersi nel mare mosso che avrebbe ostacolato il campionamento delle vongole. Se ne riparlerà domani, e le analisi che verranno effettuate tenteranno di dare una risposta celere a quanto sta accadendo, che intanto ha ripercussioni su tantissime persone. Il Cogevo frentano, infatti, conta 21 imbarcazioni e pertanto vede coinvolti direttamente circa settanta operatori che diventano molti di più se si tiene conto anche delle rispettive famiglie. Ma della moria ne risente ovviamente anche l’economia generale, a partire dal settore del commercio e della ristorazione. Senza contare che una minore presenza dei molluschi genera un’inevitabile aumento dei prezzi. Due anni fa in tutta l’area del Cogevo frentano si parlava di assenza dei molluschi bivalvi, certificata anche dai sondaggi effettuati dall’Istituto zooprofilattico Caporale.
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