Nuove deleghe in Comune minoranza: teatrino sterile

Il rimpasto di Lapenna criticato dai consiglieri D’Alessandro e Ruggeri: maquillage inconcludente, la città ha bisogno di un cambio radicale

VASTO. Uno spettacolo desolante, un maquillage sterile ed inconcludente. Le minoranze vanno all’attacco dell’amministrazione comunale dopo il mini-rimpasto di giunta con l’ingresso del Psi e la ridistribuzione delle deleghe tra gli assessori in carica, alcuni dei quali (è il caso di Mario Olivieri, Giustizia Sociale e di Anna Suriani, Sel) hanno subito un evidente declassamento con la perdita di settori importanti. Il sindaco Luciano Lapenna ha motivato il rimescolamento degli incarichi con la necessità di evitare «rendite di posizione e per rilanciare la macchina amministrativa», ma per le opposizioni consiliari si è trattato solo dell’ennesimo teatrino messo in piedi dal centrosinistra.

«La montagna ha partorito un topolino piccino piccino», commenta Davide D’Alessandro, consigliere comunale indipendente, «un maquillage sterile e inconcludente proprio mentre la città avrebbe avuto bisogno di un radicale cambio di marcia. Purtroppo, alcuni partiti hanno dimostrato ancora una volta di non saper cogliere ciò che serve, ciò che è utile a Vasto. Noi non chiediamo le dimissioni di alcuno, perché è una inutile pratica che appartiene al secolo scorso. Le dimissioni le possono chiedere e ottenere soltanto gli elettori, alla fine del mandato, con il loro voto. L’unico insindacabile. Poi, arriverà il diluvio. Ma solo per i partiti della vecchia maggioranza del cosiddetto centrosinistra, non certo per il sindaco. Lui non sarà ricandidabile. Sarà già volato altrove o a godersi la meritata pensione».

Per Valerio Ruggieri, coordinatore del movimento civico Progetto per Vasto (che per stamane ha indetto una conferenza stampa per tornare a chiedere le dimissioni di Lapenna) «siamo alle comiche finali. Non ci sono parole ulteriori per descrivere il teatrino con giri di valzer a cui abbiamo assistito in queste ore. Consiglieri comunali che si astengono sul bilancio consuntivo con duri attacchi al sindaco e poi con tanto di comunicato smentiscono se stessi pur di mantenere rabberciate posizioni di potere. Gente che va e gente che viene», incalza Ruggieri, «un assessore che non riesce ancora a trovare i soldi per il vetro di copertura dei reperti in piazza Rossetti spostato alla mobilità e piste ciclabili grazie «alla sua passione per la bicicletta».

Il riferimento è all’assessore di Rifondazione comunista, Marco Marra, al quale il sindaco ha assegnato servizi, manutenzione e mobilità sostenibile.

Anna Bontempo

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