Nuove richieste di antenne ma il Comune è senza piano

Proposte per stadio, Olmo di Riccio, ippodromo e dietro il recinto dell’Itc Di Bucchianico: siamo senza strumenti per dire no. Il sindaco: pronti per giugno

LANCIANO. La Wind è tornata alla carica e ha chiesto ancora di installare due nuove antenne: una allo stadio Biondi e una ad Olmo di Riccio dietro la scuola elementare. Il Comune, nell’incontro di ieri, ha risposto ancora “no” per l’antenna ad Olmo di Riccio. Che segue il “no” detto dall’amministrazione, dalla commissione che valuta le richieste di installazione di nuove antenne, anche a Telecom, H3G e a un’altra compagnia che chiedono di installare tralicci all’ippodromo, vicino il parco giochi e in viale Marconi, dentro il recinto della Ragioneria, zone cosiddette sensibili in quanto densamente popolate, dove sono presenti aree frequentate dai bambini.

«In commissione abbiamo analizzato queste richieste», spiega il consigliere comunale Gabriele Di Bucchianico (gruppo misto), «ma non abbiamo strumenti per fermarle se non il “puro ostruzionismo” che utilizziamo visto che si tratta di antenne da collocare in zone sensibili. Il problema è che molte richieste sono vecchie, di due o più anni, e vengono ripresentate perché c’è un regolamento del 2009 che non pone limiti di zona. Telecom e 3 hanno ripetuto le richieste del 2011 per l’ippodromo e la Ragioneria. C’è il caso della Wind che addirittura aveva minacciato ricorsi al Tar per il traliccio ad Olmo di Riccio e con la quale il Comune sta ancora dialogando».

Infatti proprio con la Wind si è svolto un incontro ieri a palazzo di città. «Si è concluso con un rinvio», spiega il sindaco Mario Pupillo, «perché noi al traliccio in via Ortona, un’area densamente abitata, dove ci sono una scuola elementare e una materna e la parrocchia di Olmo di Riccio, abbiamo detto no. Abbiamo proposto loro uno spostamento verso il mare. Vedremo. Ci siamo dati appuntamento a dopo il piano antenne che presenteremo con la variante al Prg a giugno».

Ma arriverà veramente il piano che individua i siti in cui collocare le antenne, visto che è atteso dal 2006, da 8 anni? «È questo il problema: che passa il tempo. Invece bisogna accelerare per evitare la proliferazione delle antenne di telefonia mobile», dice Alessandro Lanci, dall’associazione Nuovo Senso Civico. «Non contestiamo l’installazione delle antenne, che servono, ma il fatto che manchi un piano organico. Uno studio, ad esempio per verificare qual è la situazione antenne sul territorio, se ci sono siti in cui persistono antenne obsolete che possono essere sostituite e per capire se in quelle zone servono ancora. Bisogna soddisfare le richieste dei cittadini ma anche dei gestori e si può fare, lavorando in sinergia. Ci siamo riusciti a Mozzagrogna, dove i nostri tecnici, assieme al Comune, sono riusciti a bloccare l’installazione di un’antenna in una zona sensibile».

A Lanciano finora uno stop alla sistemazione di antenne in zone popolate non c’è stato.

Teresa Di Rocco

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