Nuovo ospedale, no alla Regione

Il sindaco contro la proposta di delocalizzazione fuori città

LANCIANO. L’assessore regionale alla sanità, Lanfranco Venturoni (Pdl) vuole costruire un nuovo ospedale fuori città, in Val Di Sangro, evitando di ristrutturare il “Renzetti”. Il sindaco Filippo Paolini (Pdl) ritiene, invece, che il nuovo presidio debba essere realizzato all’interno dell’area di via Del Mare, cioé dove l’ospedale si trova da oltre un secolo.

E’ la contesa tutta interna al centrodestra sul luogo in cui edificare il nuovo presidio frentano a riaccendere i riflettori sul Renzetti.
Se l’assessore Lanfranco Venturoni (Pdl) rispolvera la vecchia idea di costruire il nuovo ospedale fuori città, in Val Di Sangro, dove c’è una zona logisticamente idonea ad accogliere alcune grandi strutture, come la fiera, il Campus dell’automotive, Filippo Paolini (Pdl) non intende rinunciare all’ospedale, come è praticamente già accaduto con la sede della Asl, né al suo posizionamento nel cuore del centro abitato.

«La delocalizzazione è un’ipotesi inaccettabile», afferma con tono perentorio il primo cittadino, «nel nuovo Prg, ormai prossimo all’approvazione, l’area ospedaliera non è stata toccata: resta in centro, dov’è ormai da più di un secolo. Una scelta fatta anche in previsione della realizzazione di una nuova struttura. Non si tratta di campanilismo», precisa il sindaco, «ma di una visione realistica di una struttura di prioritaria importanza».
Anche sulla questione dei fondi con i quali realizzare il nuovo ospedale e sul progetto non c’è accordo tra Venturoni e Paolini malgrado siano dello stesso partito politico.

Per l’assessore regionale alla Sanità, che intende avviare subito le procedure per avere le autorizzazioni necessarie per costruire il nuovo ospedale, nonostante non sia previsto all’interno del piano sanitario regionale, non ci sono problemi di soldi. «Non servono nuovi progetti e autorizzazioni per iniziare un iter che durerebbe anni», sostiene invece il sindaco, «c’è già un progetto valido, moderno che costa 70 milioni di euro e non i 140 che servirebbero per costruire il nuovo ospedale che dice Venturoni, ed è quello presentato dall’ex manager Michele Caporossi. Se i soldi ci sono, come sostiene l’assessore alla Sanità e bisogna rispettare il piano di rientro dei debiti, quel progetto allora è quasi perfetto, risponde a tutte le esigenze».

Nel progetto sostenuto da Paolini la vecchia struttura a padiglioni del Renzetti va demolita, perché non a norma, e al posto dei padiglioni verrebbero realizzate tre torri, antisismiche, da sei piani, nelle quali sistemare i 252 posti letto e gli ambulatori. «Un ospedale che di fatto sta già nascendo, senza condizionare il funzionamento del vecchio», aveva detto Caporossi lasciando la direzione della Asl poche settimane fa.

La prima torre di un progetto realizzabile a blocchi, per evitare di chiudere i reparti durante i lavori, sta sorgendo attorno al nuovo blocco operatorio e al Pronto soccorso i cui lavori dovevano già iniziare due anni fa. Il nuovo ospedale, dotato di pannelli fotovoltaici per garantirne l’autosufficienza energetica, comprenderebbe anche un’area commerciale, un parco verde - che inizia dove oggi c’è il Cup - e una zona di parcheggio, utilizzabile anche per un quota di utenti non diretta ai servizi ospedalieri. «Si tratta di un’area di 46mila metriquadrati quella di via Del Mare destinata all’ospedale», conclude Paolini «e che resta per l’ospedale. Non ci saranno delocalizzazioni. L’ipotesi del nuovo ospedale in Val di Sangro è stata bocciata alcuni anni fa, è inutile riproporla».