Omicidio Di Marco, in 400 per dire no alla violenza a Chieti

La città ricorda Fausto Di Marco ucciso alla Scalo, il sindaco Di Primio abbraccia la mamma

CHIETI. In 400 per dire No alla violenza, ieri lungo le strade dello Scalo. Una fiaccolata silenziosa che è partita da via Pescara per ricordare Fausto Di Marco, 39 anni, ucciso il 9 ottobre alle 4 di mattina con un coccio di bottiglia sferrato alla gola, l’indagato è il 24enne Emanuele Cipressi ora in carcere. Prima di partire, il raduno davanti all’ingresso del campus dell’università, c’è anche il sindaco Umberto Di Primio che si stringe in un abbraccio con la madre di Fausto, Fiorinda. In prima fila il fratello Pio, con una fiaccola in mano, insieme a tutti i cittadini che sono voluti scendere in strada. Si inizia a camminare, il silenzio predomina. Tante le persone che si accorgono del corteo e che decidono lungo il tragitto di unirsi alla fiaccolata. Molti osservano, cercano di capire cosa stia succedendo. Ma il messaggio è chiaro, soprattutto quando il silenzio è spezzato da un applauso generale una volta raggiunto il luogo in cui è avvenuta la tragedia, proprio in via Pescara davanti al Mian Donner Kebab e vicino al circolo Tre Assi, ora sotto sequestro. Lì, appeso su una parete esterna, c’è lo striscione dei Mai Domi 89, che recita “Fausto R.I.P.”

Si prosegue, torna il doveroso silenzio. Si arriva in viale Benedetto Croce, mentre saltano agli occhi gli striscioni che lanciano moniti contro la violenza e l’omertà. Gli amici del quartiere natìo di Fausto, quelli di Filippone, anche loro in prima fila, indossano magliette bianche con su scritto “Fausto Vive”, così pure Fiorinda. E ancora, ci sono anche i ragazzi della comunità dei sordo muti, ne indossano una con la scritta “Ciao Fausto”. Lo stesso saluto lo lanciano con un altro striscione spiegato gli amici di Filippone presenti, che continuano ad avanzare durante la fiaccolata. Tanti i ceri in mano che illuminano quelle vie così ripercorse, fino a quando tutti si riuniscono nell’area pedonale di piazzale Marconi.

Una folla si accinge di fronte alle panchine situate ad una delle estremità della piazza, lì salgono i parenti, gli amici e tutti coloro che vogliono dare l’ultimo saluto e non lasciare sola la famiglia di Fausto. Fino alle parole conclusive del fratello Pio: «Ringrazio tutti quanti per essere venuti. Speriamo che la giustizia faccia il suo corso» dice prima che l’applauso si ripeta per diversi minuti. Molti i consiglieri comunali presenti, come anche gli assessori. Tra gli altri, il promotore della manifestazione Enrico Raimondi, poi alcuni tra coloro che hanno voluto aderire, tutti finalmente uniti. Ci sono i consiglieri Stefano Rispoli, Luigi Febo, Diego Costantini, Alessio Di Iorio, Emilia De Matteo, Graziano Marino, Maura Micomonaco, Nicoletta Di Biase, Emanuela D’Arcangelo e Ottavio Argenio. E poi ancora Teresa Giammarino, Nicola Rapposelli, Marco Di Paolo, Stefania Donatelli, Stefano Costa, non possono mancare neppure l’assessore Mario Colantonio e il presidente del consiglio comunale Liberato Aceto.

Ma i momenti per ricordare Fausto non finiscono qui. Giovedì 27, alla Cueva Brigante, ci sarà dalle 19 una “vagonata di artisti per Fausto: per un momento di pura condivisione”.