Oro di San Rocco, il giudice dispone ulteriori indagini a Orsogna

L'inchiesta per la vendita dei gioielli donati dai fedeli, il gip: inammissibile l’opposizione alla richiesta di archiviazione

ORSOGNA. Inammissibile l’opposizione alla richiesta di archiviazione, ma l’inchiesta sulla sparizione dell’oro di Orsogna non si fermerà qui, continuerà per volontà del giudice per le indagini preliminari Antonella Redaelli. E dunque, obiettivo raggiunto per il “Comitato per il recupero dell’oro di San Rocco” assistito dai legali Mauro Faiulli e Delia Verna che si erano opposti alla richiesta di archiviazione. L’opposizione è stata giudicata inammissibile perché gli opponenti per il Gip non rivestono la qualifica di persone offese dal reato.

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Il Comitato ha sempre detto di non avere intenti persecutori, ma di volere solo far luce sulla sparizione dell’oro appeso alla tunica di San Rocco. Frutto di devozione e tradizione, quando la statua si è presentata quasi spoglia, gli orsognesi si sono sentiti derubati dei loro valori identitari. L’inchiesta vedeva come unico indagato l’ex parroco don Mario Persoglio, difeso dall’avvocato Nicola Giambuzzi.

L’ipotesi di reato per cui si era mossa la Procura, con il pm Giancarlo Ciani, era quella di furto. Gli avvocati Faiulli e Verna avevano chiesto che si indagasse anche per altri tipi di reato, come quello della violazione della normativa a tutela dei beni culturali. La richiesta era dovuta anche al fatto che a un certo punto sono spuntate le ricevute di un Compro Oro di Francavilla che ha acquistato 1 chilo e 457 grammi di gioielli, che per i parrocchiani è solo una minima parte del tesoro scomparso. (a.i.)

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