il caso

Orsogna, in pensione il prete della vendita dell’oro

Dopo le polemiche sulla cessione degli ex voto dei fedeli, il vescovo accetta le dimissioni. I parrocchiani: una beffa

ORSOGNA. Dimissioni per raggiunti limiti di età. Don Mario Persoglio esce di scena nel modo più indolore possibile dalla vicenda della vendita dell'oro degli ex voto di San Rocco, il cui ricavato è servito per riparare il tetto della parrocchia di San Nicola. Mentre in paese non si è mai sopita l'indignazione e la rabbia per una vendita di monili fruttata 18mila euro e che è stata comunicata ai fedeli e ai parrocchiani solo a cose fatte, il parroco ha scritto al vescovo Bruno Forte le sue intenzioni di dimettersi per ragioni di anzianità di servizio. E la risposta del vescovo, affissa orgogliosamente da don Mario sulle porte delle chiese sia di San Rocco che di San Nicola, non si è fatta attendere.

«Carissimi - si legge nella nota arcivescovile ai fedeli - ho ricevuto la lettera con cui don Mario Persoglio mi conferma le sue dimissioni da Parroco della Parrocchia di San Nicola di Bari in Orsogna per superati limiti d’età. Nel ringraziare don Mario per il tanto e generoso lavoro pastorale svolto negli anni del suo ministero parrocchiale, comunico che accetto le sue dimissioni comprendendo le sue ragioni e, nel ritenere la sua collaborazione anche per il futuro nella vita diocesana un dono prezioso, assicuro che ho già iniziato il necessario discernimento in vista della nomina del suo successore, che comunicherò quanto prima, certamente entro la fine dell’anno liturgico 2014-2015. Benedico lui e tutta la cara comunità parrocchiale di Orsogna e chiedo preghiere per me, per la scelta che opererò e per il sinodo dei vescovi di ottobre del quale Papa Francesco mi ha voluto ancora segretario speciale». Una risposta e una soluzione che hanno offeso però ancora di più i fedeli che si aspettavano ben altra presa di posizione da parte dell'arcivescovo. «Liquidare così la vicenda - commentano alcuni rappresentati del comitato per il recupero dell'oro di Orsogna - peraltro con quelle parole altisonanti dedicate al parroco che non ha mai mostrato il minimo segno di contrizione e di pentimento per quanto provocato alla comunità, ci ha molto rattristati. L'intera vicenda ha il sapore di una beffa. Non abbiamo mai accusato nessuno, ma avremmo gradito non solo una visita personale da parte del vescovo, ma anche la sua comprensione, che ci era stata anticipata da una lettera da lui spedita personalmente al comitato, nei riguardi della nostra ricerca della verità». Dimissioni del parroco a parte però, la comunità orsognese non desiste dalla battaglia per capire quanto e quale oro sia andato perso negli anni della gestione della parrocchia da parte di don Mario. La raccolta di firme è difatti arrivata ad oltre 6mila adesioni, mentre sono 5mila le cartoline distribuite in vari esercizi commerciali del paese da spedire a Papa Francesco. E non si escludono azioni legali.

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