Ortona, la Micoperi recupera la Costa Concordia

Il presidente Bortolotti: operazione complessa che potrà durare anche un anno

ORTONA. Un intervento di recupero di un relitto in mare senza precedenti. Sarà una sfida difficilissima per il consorzio italo-americano Micoperi-Titan Salvage che si è aggiudicato l'appalto per la rimozione della nave "Costa Concordia" dall'Isola del Giglio. Progetto storico che inorgoglisce anche gli ortonesi perché la Micoperi, di Ravenna è presente a Ortona dagli anni Sessanta con sede distaccata da tempo nel porto locale. L'ufficialità della notizia è arrivata ieri, per un'operazione di recupero complessissima che farà riemergere dalle acque la mastodontica nave da crociera che sarà portata via diritta e integra.

«Il problema principale sarà quello di riportare in superficie il relitto quasi totalmente inabissato», spiega il presidente della Micoperi, Silvio Bartolotti, «abbiamo stimato che il peso dell'imbarcazione riempita d'acqua è di circa 60mila tonnellate. Un gigante da portare a galla non tanto con la forza ma con intelligenza, professionalità e tenendo conto di numerosissimi fattori. Per il momento, manteniamo il riserbo sui dettagli dell'intervento tecnico che saranno comunicati a giorni dalla proprietà dalla Costa Concordia».

La società italiana che vanta una lunga esperienza nella costruzione e ingegneria subacquea lavorerà con l'americana Titan molto specializzata nel recupero di navi disastrate.

«La nave sarà recupera intera e portata via dritta», sottolinea Bartolotti, «ripareremo lo squarcio sulla carena. L'intervento vede l'interessamento sostanziale del professore Ardizzone, titolare della cattedra di scienze ambientali dell'Università La Sapienza di Roma, e della sua equipe perché bisognerà lavorare con la massima salvaguardia dell'ambiente o meglio con il minor impatto ambientale possibile. Anzi, il nostro obiettivo», continua, «è anche quello di ripristinare lo stato ambientale dell'Isola del Giglio come prima del tragico naufragio».

Le operazioni preliminari di recupero dello scafo inizieranno entro il 2 maggio, mentre la massima operatività è garantita per il 15 maggio. Il presidente della Micoperi stima, ottimisticamente, un intervento della durata di 10 mesi, forse un anno. L'operazione si svolgerà tutta in mare, con base operativa a Ravenna, e nonostante la vicinanza del relitto alla costa desta non poche preoccupazioni, la società assicura che darà meno disturbo possibile agli abitanti della meravigliosa isola e ai turisti che vi giungeranno durante il periodo estivo. Il recupero unico nel suo genere vedrà l'impiego di almeno 250 persone e di numerosi mezzi della società. Si stima un costo di circa 300 milioni di dollari. Il piano è stato scelto da un comitato tecnico di valutazione composto da esperti in rappresentanza di Costa Crociere, Carnival Corporation&plc; London offshore consultants e standard P&I club. I progetti inizialmente consegnati erano 6, ma due erano stati scartati da subito perchè prevedevano il taglio di alcuni di alcune parti della nave.

«Siamo orgogliosi», commenta il sindaco di Ortona, Nicola Fratino, «che la gara di appalto se la sia aggiudicata da una società italiana come la Micoperi da tanti anni presente in città e che ha dato tanto lavoro a molte generazioni di ortonesi. Rinnovo la mia grandissima stima al presidente Bartolotti che conosco da molti anni e che ho subito sentito appena ho appreso la straordinaria notizia».

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