Ortona, pesca delle vongole ferma fino al primo luglio

Annata nera per i pescatori per la moria dei mitili. Le barche sono ferme da otto mesi, famiglie sul lastrico

ORTONA. Non accenna a finire l'annata nera dei vongolari. Il fermo pesca volontario, chiesto dallo stesso Cogevo frentano che raggruppa 21 imbarcazioni, è stato prolungato fino al 1° luglio. Le barche sono ferme da ottobre a causa di una inspiegabile moria delle vongole. Il fermo è stato quindi prolungato di mese in mese in attesa di un qualche segnale di miglioramento, segnale che tuttavia che non è ancora arrivato.

E così le famiglie dei vongolari sono sul lastrico da oltre sette mesi. Le barche, per troppo tempo inattive, si stanno inesorabilmente danneggiando. Per i pescatori, in questa fase così drammatica di inoperosità, è impensabile perfino tentare di portare le imbarcazioni in cantiere. «Per riparazioni e pulizia ci vogliono almeno 5mila euro», fa notare Maurizio Angotti, presidente del Cogevo, «chi ce li ha di questi tempi e con questa crisi?». Al disagio di otto mesi di fermo si aggiunge quello dei fondi. La Regione, che aveva promesso lo stanziamento di 360mila euro (di cui 160mila per i pescatori e 200mila per finanziare uno studio sulle cause della moria dei mitili) , non ha ancora erogato nessun finanziamento. E non è stato dato nemmeno l'ok per avviare lo studio sulla moria delle vongole. In ballo ci sono i tecnici e i ricercatori del Cirspe (Centro italiano ricerche e studi per la pesca), dell'istituto zooprofilattico e dell'università di Teramo che dovranno aggiudicarsi tramite bando i 200mila euro di fondi Fep (Fondo europeo per la pesca) messi a disposizione dalla Regione.

I pescatori sono di fronte ad una situazione di stallo. Oltre tutto, così come fatto notare dagli stessi operatori nelle scorse settimane, la cifra di 160mila euro divisa per sei mesi di fermo e 21 imbarcazioni, equivale ad appena 1.200 euro a barca: una miseria per una stagione drammatica come quella appena trascorsa. «Chiediamo che si possa avviare quanto meno lo studio del fenomeno», - fa appello Angotti «perchè non sappiamo più che fare e come tirare avanti, e nè possiamo intervenire sulle cause della moria».

Le vongole sono costantemente monitorate dallo stesso Cogevo che effettua dei campionamenti periodici. Nelle ultime settimane è stato notato un modesto ripopolamento di alcune zone, ma "a macchia di leopardo", spiegano i vongolari. Tra i mitili si vedono alcuni semi nuovi, ma gli organismi sono talmente deboli da morire subito. Il fenomeno della moria delle vongole è esploso la scorsa estate. Migliaia di vongole sono state pescate morte. L'episodio ha tuttavia riguardato soltanto la costa frentana, nel tratto di mare Adriatico che va da San Salvo a Francavilla e non ad esempio il pescarese.

I vongolari si sono resi conto che la situazione era più grave nei periodi di mare grosso, di temporali e nei pressi delle foci dei fiumi, particolarmente inquinati nella zona del frentano. Anche il Wwf aveva fatto appello al comune di Ortona affinchè l'amministrazione predisponesse controlli severi lungo i corsi d'acqua.

Daria De Laurentiis

©RIPRODUZIONE RISERVATA