la protesta

Ortona, Punto nascite in consiglio comunale

Il sindaco D'Ottavio ha chiesto la riunione della massima assemblea cittadina sul problema delle chiusure imposte dalla Regione

ORTONA. Il sindaco di Ortona Vincenzo D'Ottavio ha chiesto al presidente del Consiglio comunale Ilario Cocciola, di convocare al più presto un consiglio comunale dedicato al Punto Nascite di Ortona invitando alla seduta l'assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci, il direttore generale della Asl Chieti Lanciano Vasto, Francesco Zavattaro ed i medici del reparto. L'amministrazione comunale di Ortona con il vice sindaco Nadia Di Sipio, l'assessore Simona Rabottini e il consigliere comunale Simonetta Schiazza, aveva già a dicembre del 2014 cercato di porre l'attenzione sulla decisone della Regione di chiudere il punto nascite di Ortona. In particolare, aveva messo in rilievo come il reparto fosse in realtà dotato dei parametri richiesti dal Ministero della Salute in termini di sicurezza, e con un trend di crescita più alto in termini di parti. Dopo tale iniziativa il consigliere Simonetta Schiazza ha presentato un ordine del giorno, condiviso con le colleghe, in cui si richiedeva la convocazione urgente di un consiglio comunale ad hoc. «Mi auguro- sottolinea D'Ottavio - che ci sia ancora la possibilità di salvare il punto nascita». Dal canto suo la vice sindaco Nadia Di Sipio si è attivata con l'assessore Silvio Paolucci e ha organizzato un incontro con tutti i sindaci del comprensorio ortonese che si terrà il 20 febbraio prossimo alle ore 15 in Comune. «Il nostro compito è di difendere il territorio e l'eccellenza ortonese in campo sanitario - dice Schiazza - espressa dai medici e dal personale paramedico che da anni hanno fatto di Ortona il punto di riferimento del territorio. Questa realtà deve essere a tutti i costi tutelata al di là di logiche politiche e partitiche. Ribadisco con forza che il nostro punto nascita ha tutti i requisiti richiesti rispetto agli standard di sicurezza. Il nostro Ospedale ha già dato - conclude Schiazza - in termini di riassetto sanitario, in questi anni abbiamo perso i reparti di ortopedia, nefrologia e cardiologia e non possiamo subire ulteriori perdite a danno dei cittadini».