Ospedale Chieti, barelle in corsia e a ortopedia pochi medici

Al policlinico sovraffollamento , confermati i timori del Tribunale del malato e con l’inizio delle ferie estive si teme anche per i servizi ambulatoriali

CHIETI

Barelle in corsia e parcheggi impraticabili per il tutto esaurito, giornata bollente ieri al Santissima Annunziata. Col solstizio d'estate tornano i problemi di affollamento al Santissima Annunziata. I timori di un tutto esaurito nei mesi caldi, avanzato l'altro giorno da Aldo Cerulli, segretario regionale di Cittadinanzattiva-Tribunale del malato, trova i primi riscontri. La carenza di personale potrebbe mandare in tilt alcuni servizi. In particolare quelli dell'ortopedia. L'organico conta 6 medici che devono dividersi su otto servizi da erogare, tra sale chirurgiche, ambulatorio gessi, pronto soccorso e reparto.

Un paziente racconta che, una volta ingessato il polso, gli specialisti non gli hanno potuto garantire la rimozione nel periodo estivo, perché non ancora è chiaro se il servizio rimarrà aperto. Il direttore sanitario di presidio, Giuseppe Mariotti, tranquillizza. «Tutte le attività ambulatoriali saranno regolarmente effettuate», dice, «a monte di questo caso riferito, c'è probabilmente un equivoco creatosi nella comunicazione tra specialista e paziente».

Eppure la carenza di personale in ortopedia, come in pediatria a neurologia, proprio agli inizi della scorsa settimana è finita sul tavolo del confronto tra direzione aziendale, capeggiata dal manager Francesco Zavattaro, e i sindacati dei camici bianchi. Per l'ortopedia, in particolare, sembra siano in studio anche, seppur come ipotesi estreme, piani di rotazione del personale anche dagli altri presidi dell'azienda, per non creare vuoti con le ferie. Estate calda, dunque, quella che si annuncia al Santissima Annunziata e torna l'annoso problema delle barelle in corsia. Ieri ce n'erano 5 a semeiotica medica e 3 in clinica medica, dove un paziente è stato ricoverato in altro reparto.

I disagi lamentati in corsia disarmano. Mancata garanzia di privacy, affanno nell'assistenza in contesti senza presidi medicali a portata di mano, come invece accade nelle stanze regolari di degenza, ma anche difficoltà a dedicare il tempo necessario alle cure di ciascun degente, perché in corsia si è sempre troppo pochi. Ieri mattina nella semeiotica medica, per esempio, c'erano solo 3 infermieri e 3 medici strutturati.

La scelta di riunire in un unico grande reparto medico le cliniche di internistica non ha dato ad oggi, dunque, grossi risultati e i problemi continuano ad essere i soliti. Non va meglio neanche fuori dall'ospedale. Non è facile trovare un parcheggio libero e dentro le mura del nosocomio la pazienza degli automobilisti è messa a dura prova anche dall'assenza di segnaletica. Problema che ieri ha registrato qualche malumore di troppo sotto il sole bollente.

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