Ospedale, via il Maxillo-facciale

Il primario D’Archivio al Renzetti “solo” due volte a settimana. Valente: ennesimo schiaffo alla città

LANCIANO. «Nell’ospedale Renzetti non esiste più l’unità complessa di Chirurgia maxillofacciale-otorino trasformata in unità semplice dipartimentale. Il direttore, Lanfranco D’Archivio, dal 1° marzo 2014 fa da spola tra l’ospedale di Chieti e quello di Lanciano. È l’ennesimo schiaffo in faccia ai cittadini frentani in materia sanitaria, da parte del duo Zavattaro-Chiodi». È il duro commento del movimento civico “Progetto Lanciano” dopo che il manager Asl Francesco Zavattaro il 1° marzo ha sancito quanto già previsto nell’atto aziendale, ossia la cancellazione dell’unità complessa di chirurgia maxillo-facciale e deciso che il direttore D’Archivio starà al Santissima Annunziata di Chieti, dove effettuerà gli interventi dedicati ai politraumi, e tornerà due volte a settimana al Renzetti. Un trasferimento deciso ma che avverrà tra un paio di mesi visto che a Chieti mancano gli spazi per D’Archivio e la sua equipe, ossia ambulatori e sala operatoria specializzata.

«Continua l’opera di demolizione della sanità frentana da parte del duo Zavattaro/Chiodi», attacca il vicesindaco Pino Valente, «oggi purtroppo smascheriamo l'ennesimo taglio all’ospedale Renzetti, una vera beffa nei confronti degli ammalati frentani. Tagli effettuati senza clamore e in maniera soft per non allarmare i cittadini dell'Abruzzo meridionale in vista delle prossime elezioni regionali. Ma non faremo passare in silenzio questo taglio che porta alla distruzione completa del “trauma team”, felice intuizione dell'ex direttore Asl Michele Caporossi. Il trauma team era la squadra di medici composta da neurochirurgo, chirurgo maxillo-facciale, ortopedico, oculista, dedicata ai politraumi. E per questo team che l’ex manager Caporossi potenziò l’ortopedia trovando i fondi per la ristrutturazione fatta anche in oculistica e all’otorino, nominò il neurochirurgo Vincenzo Magliani a cui assegnò una decina di posti letto all’interno della chirurgia. Posti cancellati da Zavattaro che ha spostato Magliani a Chieti, anche se a Lanciano una volta a settimana torna».

«Ci mobiliteremo», dice Valente «per far conoscere alla popolazione ciò che sta accadendo a danno del nostro ospedale. Unità cancellate, scippate. Poi chiedo chiarezza a Chiodi: siamo stanchi della barzelletta del nuovo ospedale che ciclicamente ripropone per cercare di placare la rabbia degli ammalati dell’Abruzzo meridionale. Vogliamo impegni precisi per il rilancio dell’ospedale Renzetti. Vogliamo conoscere quale sarà il futuro sanitario di questo territorio. Impegni ben precisi, messi nero su bianco, per evitare fraintendimenti ed opportunistici ripensamenti dopo le elezioni».

Teresa Di Rocco

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