Ospedali di Casoli e Gissi Parte la nuova assistenza

I due ex presidi sanitari diventano “Case della salute” aperte 24 ore al giorno con ambulatori, medici di medicina generale, punto di emergenza e prelievi

LANCIANO. Oggi se un paziente cronico ad esempio di Palena sta male e non trova il suo medico perché fuori dall’orario di ambulatorio, è probabile o che si rivolga al 118 o a un ospedale. Tra qualche mese, però, quello stesso paziente potrà andare nel presidio sanitario di Casoli dove troverà un medico di medicina generale o una guardia medica, a seconda dell’ora in cui arriva, che può ricostruire subito la sua storia clinica grazie alla condivisione dei dati via web, e curarlo, evitando così che vada ad intasare magari il pronto soccorso di Lanciano. Inoltre potrà anche eseguire gli esami clinici evitando di allungare le liste di attesa negli ospedali. Infine si arriverà ad evitare che sia il paziente cronico a rivolgersi alla struttura,alla cosiddetta “Casa della salute”, perché sulla base delle informazioni condivise, saranno gli infermieri e i medici della Asl, oltre ai medici di famiglia, a contattare il paziente e a programmare con lui un percorso diagnostico e terapeutico anticipandone i bisogni.

Non è un libro dei sogni, ma una “rivoluzione” culturale quella che vede Asl e medici di medicina generale insieme per garantire l’assistenza appropriata sul territorio e dare avvio a un sistema di cure in grado di prendere in carico i pazienti cronici e i soggetti fragili, anticipandone la richiesta di prestazioni. Idea presentata ieri al workshop Asl: “La salute cerca casa in montagna. Dall’assistenza alla cura: nuovi servizi per le aree interne” che si è svolto a Lanciano, alla presenza dell’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci che sulla Case della salute, ossia la necessità di garantire assistenza 24 ore su 24 sul territorio integrando medici di famiglia, specialisti e infermieri, ha detto che si gioca il futuro della sanità regionale.

«La nuova organizzazione dell’assistenza territoriale cambia l’approccio con i pazienti cronici e fragili ma prevede anche un ripensamento della figura del medico di medicina generale», ha spiegato Vicenzo Orsatti responsabile nucleo operativo distrettuale Sangro Aventino. «L’idea è di trasformare i presidi di Casoli e Gissi in Case della salute, luoghi in cui i pazienti trovano ambulatori infermieristici, unità di cure primarie, con medici di medicina generale e operatori Asl, punto prelievi, punto di primo intervento, postazione 118, medico di guardia, diagnostica per immagini, ambulatori specialistici e anche 20 posti letto di residenza protetta per disabili adulti». La riorganizzazione prevede anche l’attivazione di tre “Presidi della fragilità” nell’Alto Vastese a Gissi, Castiglione Messer Marino e Celenza sul Trigno, e cinque nel Sangro-Aventino a Villa Santa Maria, Atessa, Casoli, Lama dei Peligni e Torricella Peligna, ciascuno con un ambulatorio infermieristico e un ambulatorio medico in funzione 24 ore su 24.

Insomma i servizi sanitari saranno garantiti anche nell’entroterra. «Bisogna ripensare l’organizzazione dei servizi», ha detto il manager Asl, Francesco Zavattaro, «che non significa cambiare nomi e ed etichette alle strutture, ma un modo di lavorare diverso. L’ospedale oggi si fa carico di circa il 30% della cronicità in regime di ricovero, offrendo peraltro un’assistenza sporadica e scarsamente pianificata». (t.d.r.)

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