Padre Emiliano dal Papa «Sono frate di campagna» 

L’incontro al Palazzo apostolico. Il santo padre: è di quelli come te che c’è bisogno Il cappuccino aveva con sé l’icona della Vergine del Silenzio: «Francesco in estasi»

GUARDIAGRELE . Lo scorso 7 febbraio scorso parte dal convento di Guardiagrele una lettera indirizzata a Papa Francesco nella quale un frate parla della storia della Vergine del Silenzio e di come sono nati i corsi del silenzio. Alcuni giorni fa la Prefettura apostolica risponde che il Papa vuole incontrare padre Emiliano Antenucci, un frate di “campagna” come egli stesso si definisce, data stabilita il 22 marzo. Padre Emiliano si aspettava un incontro informale, magari a Santa Marta, di pochi minuti, invece è stato ricevuto nel Palazzo apostolico, nello stesso studio dove Francesco incontrò i potenti del mondo. Durata? Ben 40 minuti! «È stato un colloquio mano nella mano, occhi negli occhi, un incontro di cielo, grande umanità», racconta padre Emiliano.
«Gli ho raccontato la mia storia e quindi quella della Vergine del silenzio, dei corsi del silenzio e alla fine mi ha detto: “Vai avanti, vai avanti e non ti arrendere, come missionario della misericordia sii misericordioso e prega tanto per me”. Quando gli ho mostrato l’icona originale della Madonna del Silenzio lui non riusciva a distogliere lo sguardo da essa, era come estasiato, incantato». L’Opera di Maria del Silenzio comprende vari gruppi di preghiera in Italia, in Ecuador, in Messico ed è in fase di costituzione in altri Paesi. Fra Emiliano, cappuccino, si occupa di pastorale giovanile; le sue passioni sono la mistica e la spiritualità; ha guidato scuole di preghiera, collabora con la comunità di papa Giovanni XXIII fondata da don Oreste Benzi e con un carcere di massima sicurezza conducendo un corso su perdono e misericordia. Ha pubblicato: Silenzio, maestro dei maestri, Il cammino del silenzio, Felici perché amati, L’arte del discernimento e La Vergine del Silenzio. È stato nominato da Papa Francesco missionario della Misericordia in occasione dell’anno santo straordinario della Misericordia. Il 15 giugno 2016 papa Francesco ha benedetto l’icona della Vergine del Silenzio autografandola. Quell’icona, spiega il religioso, «è stata dipinta dalle monache benedettine dell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta, per invitare anzitutto a non sparlare degli altri e per intraprendere il cammino del silenzio come itinerario di felicità e medicina dell’anima sostenuta dalla preghiera». Una copia dell’icona è stata posta, dal Papa, nel palazzo apostolico, vicino all’ascensore con il quale si accede agli uffici dove il Papa riceve, come monito: “Qui niente chiacchiere”. Durante l’incontro in Vaticano tra il Papa e padre Emiliano si è parlato anche di un progetto grande, legato alla Vergine del Silenzio, sul quale c’è grande riserbo.
«Durante il colloquio», racconta padre Emiliano, «ho visto la grande umanità di Francesco, ho parlato come a un amico. Mi ha dato tanta forza e detto tante parole di speranza e altre cose delle quali devo fare silenzio», dice portandosi l’indice della mano sinistra sulle labbra. Il Papa ha due devozioni mariane: alla Madonna che scioglie i nodi e alla Madonna del Silenzio. «Prima di andare via mi sono inginocchiato e lui ha invocato lo Spirito Santo e mi ha benedetto. “Santo Padre, sono un frate di campagna”, ho detto; “È proprio di quelli che c’è bisogno”, ha risposto. Sono uscito con le lacrime agli occhi, è un incontro che cambia una vita, la completa, perché devo pregare di più e lavorare di più, aumentano le grazie e, insieme a esse, la croce e le responsabilità», dice padre Emiliano.
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