Palombaro, cultura sport e solidarietà ai piedi della Maiella

Nel borgo di appena mille abitanti, sono attive ben 12 associazioni. Il sindaco: cittadini vivaci

PALOMBARO. Succede che il segretario delle Voci dalla miniera sia anche presidente del Crazy Men nonché donatore dell'Avis. Succede pure che la figlia del capogruppo dell'Associazione nazionale alpini sia segretaria dell'Avis, iscritta alla Protezione civile e svolga anche le funzioni di segretaria del Crazy Men. Del resto non può essere diversamente quando la vivacità di un borgo di poco più di mille abitanti è incisa nell'albo comunale con la registrazione di ben 12 associazioni. Come se calcolassimo l'indice della densità abitativa, siamo a un sodalizio ogni 90 residenti. E visto che gli ultrasessantacinquantenni rappresentano quasi il 30 per cento della popolazione, il fermento autentico caratterizza almeno 60 residenti su 100, quelli da 15 a 64 anni, braccia forti e in grado di spianare una montagna.

A Palombaro, il paese conosciuto come "Sentinella della Maiella", versante orientale del massiccio montuoso, 536 metri di altitudine, 17 chilometri quadrati di estensione tra i fiumi Avello e Verde, sindaco donna, ci sono le associazioni Bocciofila, Cavallo Pazzo, Azione cattolica, Amici della musica, Pro loco, Crazy Men, Pensionati palombaresi, Asd Palombaro, Associazione Minerva, Avis, Alpini-Protezione civile, Voci dalla miniera. In parole nemmeno tanto povere: sport, cultura, culto, musica, ricreazione, solidarietà, storia e memoria al servizio di 510 famiglie. Troppa grazia? Chissà.

E' vero che qui la tradizione parla di paese-culla della fertilità per il culto della Bona dea: nella grotta Sant'Angelo, dove c'era il tempio dedicato alla divinità dal nome che non doveva essere pronunciato, la leggenda narra che le puerpere fedeli alla dea andassero in quel luogo sacro per cospargersi le mammelle di acqua delle sorgenti in modo da favorire l'abbondanza di latte. Dunque fecondità. E' anche vero che lo stemma del paese mostra un "braccio destro di carnagione", cioé nudo, che regge una clava (da qui forse il nome in gergo del paese Palummane, ossia palo che si tiene in mano) e che viene attribuito a Ercole, per antonomasia la persona dalla forza fisica, la divinità protettrice dei traffici, dei commerci e degli incontri tra popolazioni diverse. Dunque, produttività. E se Ercole è noto per le 12 fatiche che simboleggiano il passaggio del Sole attraverso le 12 case dello zodiaco, ecco che con un po' di fantasia e divagazione si giunge alle 12 associazioni del paese: 12 come gli apostoli, come i cavalieri della Tavola rotonda di re Artù, come i principali dei del monte Olimpo nella mitologia greca. Il numero, infine, del bene sopra di tutto, dell'agire senza finalità di lucro e senza secondi fini, del fare per gli altri. Come le associazioni di questa terra.

Dice il sindaco, Consuelo Di Martino, avvocato, a capo della lista civica "Un futuro per Palombaro": «Lo spirito associativo che anima la nostra collettività è l'emblema di una società intellettualmente molto vivace. Le associazioni sono tutte attive e ognuna si occupa di un settore diverso e all'occorrenza collaborano tra di loro. Rappresentano una risorsa importante per il paese e come sindaco ne sono molto orgogliosa. Come amministrazione civica cerchiamo sempre di incontrare le loro esigenze e la collaborazione è reciproca e totale. Partecipiamo alla loro attività con piccoli contributi e accollandoci alcune spese: poche migliaia di euro l'anno in tutto, certamente non quanto vorremmo spendere visto che attualmente le risorse comunali sono veramente esigue».

E i sodalizi? Sono tutto un fermento, un formicaio, una moltitudine in perenne marcia e animazione. «Abbiamo 104 donatori di sangue attivi», spiega Carmine Ricci, 45 anni, presidente dell'Avis, impiegato, «ossia circa il 70 per cento della popolazione in età di donazione. Lo spirito che ci unisce è quello di fare del bene per gli altri. Il sangue serve per salvare la vita di chi ne ha bisogno. Ecco, è il caso di dire che noi la solidarietà ce l'abbiamo nel sangue. Cerchiamo di sensibilizzare i giovani alla donazione perché c'è bisogno anche di dare un ricambio ai nostri iscritti che non possono donare più». «Durante l'emergenza neve abbiamo lavorato un giorno intero per dare una mano al Comune», sostiene Concetto Giangiulio, 53 anni, capogruppo dell'Ana, l'associazione alpini e Protezione civile, metalmeccanico, «mentre in estate facciamo avvistamento incendi con personale qualificato. Due-tre volte l'anno organizziamo l'esercitazione di evacuazione della scuola del paese. Il nostro gruppo conta 29 alpini e 20 amici degli alpini. Nel terremoto dell'Aquila abbiamo collaborato con gli alpini di Atessa, che ringraziamo ancora per quanto sono stati indispensabili alle nostre prime mosse. Ora siamo sezione autonoma. Ma per fare meglio e di più avremmo bisogno di attrezzature: abbiamo solo una Fiat Panda 4x4».

Danilo Cavaliere ha 23 anni, è universitario ed è presidente della Crazy Men. «L'associazione è nata sei anni fa», spiega, «per organizzare eventi culturali il più importante dei quali è il Maiella Cabaret di agosto, un festival della comicità con cabarettisti provenienti da tutta Italia. Nel nostro piccolo diamo comunque una mano a tenere in vita il paese». Nel 2004 è nata l'associazione Voci dalla miniera i cui soci fondatori sono ex minatori e i loro figli. E nel centro polifunzionale c'è il museo del minatore. «L'intento», dice il presidente Rino Ricci, «è di contribuire a valorizzare la memoria storica dell'emigrazione palombarese facendo conoscere alle nuove generazioni quella che fu la vita di 150 minatori di Palombaro e di altri dieci sposati con le donne del nostro paese, partiti dal 1937 al 1962 per le miniere della Sardegna e di Francia, Belgio, Germania e Australia».

Insomma, proponimenti e virtù. Perché la qualità non è solo caratteristica del pensiero ma anche dell'agire. Il significato del numero 12.

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