«Parcheggi, giusti i nostri prezzi»

Comunicando srl respinge le accuse del consigliere Musa

ORTONA. La Comunicando srl non ha nulla a che fare con la questione delle tariffe per la sosta a pagamento denunciata dal consigliere della lista civica Città nostra, Franco Musa. La società che ha gestito la sosta nell'area di piazza San Francesco con il metodo del Parkeggino dal 23 maggio 2006 al 30 marzo 2010 ha precisato, in una nota, di essere estranea ai fatti riferiti dal consigliere.

Il consigliere Musa accusa le diverse gestioni della sosta tariffata operanti nel Comune di Ortona di aver perpetrato un abuso disapplicando alcune delibere che fissavano il costo della sosta in 30 centesimi per i primi 30 minuti e 50 centesimi per ogni ora e frazione successiva», ricorda Stefano Comparelli della Comunicando, «ci preme l'obbligo di chiarire che la gestione della società Comunicando è sempre stata fatta in osservanza delle delibere comunali emanate nel periodo di gestione. Comunicando ha applicato i prezzi fissati nella delibera 170 del 25.9.2006 e mai modificati almeno fino alla data di fine gestione da parte della nostra società. A nostro modo di vedere», prosegue Comparelli, «le esternazioni del consigliere non chiariscono la posizione della Comunicando assimilando la stessa all'abuso che egli ritiene sia stato perpetrato nel comune di Ortona».  Comparelli precisa che la gestione della società è sempre stata improntata ai criteri di trasparenza ed onestà.  «A maggiore sostegno di quanto detto», continua l'amministratore, «la nostra struttura in passato, per andare incontro alle esigenze dei cittadini che chiedevano una tariffa minore per la sosta breve, ha introdotto la tariffa di 30 centesimi pur non essendo in alcun modo obbligata poiché tale evenienza non era compresa nella convenzione da tempo stipulata con l'amministrazione. Musa avrebbe fatto bene a specificare meglio la nostra estraneità ai fatti. A definitiva chiarezza quando gli utenti provenivano da aree di gestione Aipa con un ticket valido, non è mai stato preteso un ulteriore pagamento». (s.f.)