Pediatria, letti nell'aula scuola

I genitori chiedono l'istituzione di una guardia medica a misura di bimbo

CHIETI. Letti a rotelle persino nell'aula scuola. La pediatria del Santissima Annunziata scoppia. L'influenza continua a colpire i i piccoli e ieri erano ben 11 i pazienti ricoverati in sistemazioni di emergenza. Quattro le barelle nei corridoi, altrettante nell'aula adibita a didattica in ospedale e tre in un'altra stanzetta. i genitori chiedono l'istituzione di una guardia attiva pediatrica.

«Occorrerebbe maggior filtro tra territorio e ospedale» sostengono mamme e papà, «soprattutto nel fine settimana, quando si concentrano le richieste di ricovero in pediatria ospedaliera. Una guardia attiva pediatrica aiuterebbe».

Il progetto, in realtà, è pronto dal 2008, quando la Fimp, Federazione italiana medici pediatri, ipotizzò un servizio di guardia pediatrica al vecchio Santissima Annunziata, su al colle, dal sabato alle 10 del mattino fino alle 20 e la domenica dalle 8 alle 20. La Asl non ha mai risposto ufficialmente.

«Eppure avevamo calcolato anche i costi», dice Sandro Angeloni, presidente regionale della Fimp, «con un costo di 100 euro all'ora per il pediatra e di mille al mese per un coordinatore del servizio, avremmo potuto gestire quest'offerta. Prevedere un filtro territoriale può essere un valido aiuto». Ma i soldi non ci sono.

L'idea di un servizio territoriale attivo, soprattutto nei periodi di allerta come l'epidemia stagionale influenzale, avrebbe il merito di decongestionare i reparti, dove i ricoveri d'emergenza sono poco decorosi per i piccoli pazienti e comunque costosi.

«La situazione è insostenibile», osserva Aldo Cerulli di Cittadinanzattiva, «nell'aula scuola, di pochi metri quadrati, lunedì erano ricoverati cinque bambini. Domenica, poi, il reparto era affollatissimo. I parenti sono venuti in massa a trovare i piccoli e non va bene».

Su questo aspetto insiste anche il primario del reparto, Francesco Chiarelli. «In ospedale con il piccolo ci deve essere al massimo un parente», dice, «l'abbiamo anche scritto fuori dalla porta». Un diniego all'invito comprensibile. Quale genitore, zio o nonna rinuncerebbe ad andare a trovare il proprio piccolo in ospedale? «Sarebbe molto meglio» osserva un papà «fare ricoveri solo se strettamente necesari utilizzando un servizio filtro che innanzi tutto tranquillizzi i genitori sullo stato di salute dei bimbiu».

Il problema delle barelle in corsia, purtroppo, ieri è stato registrato anche in altri reparti, sempre dell'area medica, come in patologia medica, 6 barelle, in geriatria, 5, e in clinica medica, 4. File anche al centro trasfusionale, dove l'assenza di un percorso d'attesa e ingresso diverso per donatori e pazienti, ogni giorno comporta disagi agli utenti, costretti in spazi stretti e poco arieggiati.

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