fossacesia: ricettazione e riciclaggio

Pezzi trafugati di auto, a processo

Due donne nei guai: usarono scocche e motori di un veicolo rubato

FOSSACESIA. Una concessionaria che si appoggia a un’officina meccanica per “sistemare” un’auto, una Smart, con pezzi di un’altra auto risultata rubata, modificata in modo da evitarne l’identificazione.

Così, con l’accusa di riciclaggio e ricettazione in concorso, finiscono a processo davanti al tribunale collegiale il prossimo 11 febbraio 2015, D.D.T., 38 anni, di Paglieta, difesa dall’avvocato Tommaso Di Nella, e L.M., 40 anni, di Francavilla al Mare, difesa dall’avvocato Paolo Sisti. Le due donne sono accusate di ricettazione in concorso, D.D.T. quale legale rappresentante di una concessionaria proprietaria dell’auto poi “sistemata” con pezzi di un’altra Smart risultata rubata; L.M. quale titolare dell’autofficina meccanica esecutrice degli interventi che hanno modificato il primo veicolo.

“Le due usavano la scocca, la centralina di comando del dispositivo airbag, l’organo motore e il cambio della smart provento di un furto fatto il 15 febbraio 2005 ai danni di M.D.P.. Inoltre compivano atti idonei a ostacolare l’identificazione della provenienza delittuosa della carrozzeria e delle componenti meccaniche, contraffacevano il numero del telaio asportando e sostituendo la lamiera originale recante la stampigliatura della matricola del telaio, apponevano pezzi di un’auto rubata”.

Il rinvio a giudizio è stato deciso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Lanciano, Marina Valente.

Le due donne spiegheranno a processo il “giro” fatto dai vari pezzi di ricambio, la provenienza da un’auto risultata rubata a Fossacesia 9 anni prima rispetto alla scoperta delle modifiche intercorsi sul veicolo. (t.d.r.)

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