Picchia madre e figlio per estorcere denaro, giovane agli arresti domiciliari a Lanciano

Presta soldi a un amico e agrredisce e picchia lui e la madre per riaverne il doppio

LANCIANO. Ha prestato dei soldi all’amico, pretendendone indietro più del doppio. Per farsi restituire la somma è andato a casa sua per minacciarlo e ha picchiato lui e la madre. Per questo episodio, che risale allo scorso anno, era stato già denunciato dai carabinieri. Adesso per M.D.R., 22 anni, di Lanciano, sono scattati gli arresti domiciliari. Dovrà rispondere dei reati di tentata estorsione, violazione di domicilio, lesioni personali aggravate e danneggiamento.

Il giovane, noto alle forze dell’ordine e con un carattere incline alla violenza, aveva prestato 200 all’amico, un romeno suo coetaneo. Ma dal ragazzo ne pretendeva indietro, senza motivo, 550, oltre il doppio della cifra prestata.

M.D.R. non si era fatto scrupoli e, come accertato dai militari dopo la denuncia, dopo essere andato sotto casa dell’amico, aveva prima minacciato e aggredito la madre del ragazzo e poi si era introdotto in casa con la forza, sfondando la porta d’ingresso.

Una volta dentro, poi, aveva distrutto il televisore a calci e aveva aggredito l’amico colpendolo al volto e procurandogli delle lesioni, giudicate guaribili in tre giorni di prognosi.

Prima di allontanarsi, inoltre, M.D.R. aveva minacciato l’amico di ulteriori conseguenze qualora non avesse provveduto in breve tempo a restituirgli la somma di 550 euro.

L’episodio risale all’ottobre dello scorso anno. All’epoca dei fatti i carabinieri avevano già denunciato il ventiduenne in stato di libertà, con le accuse di tentata estorsione, lesioni personali, danneggiamento e violazione di domicilio. Ma l’altro giorno l’autorità giudiziaria di Lanciano, sulla base delle indagini svolte in questi mesi dai carabinieri, ha ritenuto di applicare una misura restrittiva della libertà personale, per via della gravità dei fatti contestati al ragazzo.

Nei suoi confronti il giudice per le indagini preliminari (Gip) ha quindi emesso un’ordinanza di misura cautelare agli arresti domiciliari. (s.so.)

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