Pilkington, a casa cento interinali

Preoccupazione per il calo di produzione. Flovetro: stop di 19 giorni

SAN SALVO. Il vento dell'Est scuote il Vastese. La Pilkington investe in Polonia e rallenta la produzione in Abruzzo. L'azienda ha confermato a Cgil, Cisl e Uil la riduzione di marcia del reparto Temperato e degli impianti negli stabilimenti satellite Bravo e Primo. Quasi cento interinali verranno mandati a casa. E alla Flovetro, cogestita con la Saint Gobain, saranno eliminati 19 giorni di produzione. «E' il momento di fare chiarezza. A fronte di assicurazione generiche, i fatti dicono altro», scrivono in una nota i segretari di Femca, Filtcem e Uilctem, Franco Zerra, Giuseppe Rucci e Arnaldo Schioppa.

«Il fatto che la decisione di ridurre la produzione alla Flovetro coincida con il piano di ristrutturazione, dismissione e ridimensionamento dei siti italiani della Saint Gobain preoccupa a non poco», affermano i sindacati invocando l'intervento delle istituzioni locali, provinciali e regionali.

La crisi spinge le industrie a trovare rimedi. I Paesi dell'ex blocco sovietico hanno conquistato l'esclusiva delle citycar. E il fatto che tutti i produttori europei di autovetture e pure qualche giapponese, abbiano dato il via alla delocalizzazione in grande stile può aver inciso sulle decisioni del gruppo Nippon Sheet Glass di accelerare l'investimento in Polonia, riducendo la produzione in Italia. L'azienda parla di un rallentamento della produzione reso necessario dalla diminuzione di ordinativi da parte delle case automobilistiche.

Quale che siano le ragioni della frenata autunnale, le conseguenze per l'occupazione sono drammatiche. «Nel corso dell'incontro avuto con i dirigenti aziendali è stata riconfermata l'uscita di 17 interinali dallo stabilimento Bravo, 13 da Primo e 60 dalla fabbrica madre», dice Arnaldo Schioppa segretario provinciale della Uilcem-Uil. Il sindacato giovedì ha proclamato due ore di sciopero.

Dopo le notizie sconfortanti che riguardano Flovetro i sindacati lanciano un vero e proprio grido d'allarme. «La Saint Gobain da quando ha annunciato il piano di ristrutturazione in Italia non ha mai voluto affrontare in modo chiaro il futuro produttivo e occupazionale della Flovetro. Da un anno l'azienda ritira dalla Pilkington solo il 30% della produzione e non il 50% come previsto dagli accordi. L'azienda non chiarisce in alcun modo cosa accadrà da gennaio 2012».

A questo punto i sindacati chiedono ai politici del territorio di scendere in campo. «Il venir meno di Saint Gobain alla Flovetro in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo, potrebbe aprire scenari di modifiche strutturali non solo alla Pilkington ma in tutto l'indotto con gravissime ricadute occupazionali. E' necessario intervenire subito nelle sedi opportune», affermano Zerra, Rucci e Schioppa. «Femca, Filtcem e Uilctem metteranno in campo tutte le iniziative necessarie», conclude la nota dei sindacati.

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