Pista nuova in abbandono? «Colpa della Bonifica»

C’è un contenzioso col Comune dietro il degrado dell’opera costata 600mila euro D’Alessandro: situazione scandalosa. Masciulli: tocca al Consorzio pulire la zona

VASTO. «L’impraticabilità della pista di Vallone Lebba? Tutta colpa del Consorzio di bonifica che non interviene su canali e fossi di propria competenza». Spunta un contenzioso dietro l’abbandono e il degrado del percorso ciclabile costato 600mila euro (di cui 137mila spesi per la cartellonistica) e assurto a monumento dello spreco di denaro pubblico.

L’esistenza di un braccio di ferro tra il Comune e l’ente consortile - di cui si ignorava l’esistenza - è stata rivelata durante l’ultima assemblea civica in occasione della discussione di una interrogazione presentata da Davide D’Alessandro (indipendente) sull’opera pubblica. Dopo aver evidenziato che tra le voci di spesa ce ne sono alcune “assurde e fuori luogo, come la produzione di un video costato 37mila euro”, il consigliere d’opposizione ha incalzato l’amministrazione comunale a cui ha chiesto conto del “percorso mai inaugurato, che versa in condizioni fatiscenti e impraticabili”.

È toccato a Luigi Masciulli - che all’epoca del consiglio era ancora assessore all’urbanistica in carica - rispondere ai quesiti di D’Alessandro.

«Il Comune da qualche anno ha in atto un autentico braccio di ferro con il Consorzio di bonifica», ha esordito l’esponente socialista, «perché questa amministrazione non ne può più di sostenere spese e costi che non le spettano. Più volte l’ente è intervenuto a sanare situazioni, e mi riferisco ai canali, ai valloni e alle strade che sono nello specifico di competenza del Consorzio, senza vedersi mai rimborsate le somme. Quindi da qualche tempo l’amministrazione non interviene più per opere che non sono più di sua competenza ed è passata alle vie forti con una diffida. Se è necessario procederemo con le ordinanze che obbligheranno il Consorzio di bonifica a realizzare quanto di sua competenza», avverte Masciulli, «quindi, per tornare all’interrogazione, siccome la competenza del Comune è soltanto sul percorso ciclopedonale e siccome il dissesto di gran parte di quella pista è dovuta ai valloni e ai fossi che la costeggiano e soprattutto alle canne che si riversano sulla pista, fin quando il Consorzio non provvederà a sanare e a bonificare le aree di propria competenza l’amministrazione non butterà più un euro, su quella pista. Non appena il Consorzio avrà ottemperato a quanto di sua competenza il Comune provvederà ad effettuare gli interventi urgenti di risistemazione, tutta la cartellonistica sarà ripristinata e la pista verrà inaugurata».

La risposta di Masciulli non ha soddisfatto D’Alessandro che nel replicare ha parlato di «debole difesa di chi vuole scaricare su altri le responsabilità».

Anna Bontempo

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