Policlinico, malati in corsia

Sette barelle a clinica medica, sei a geriatria e semeiotica

CHIETI. Malati di cancro ricoverati su barelle. E' accaduto ieri in clinica medica del Santissima Annunziata, dove in mattinata erano sette i letti a rotelle nel corridoio. Non è la prima volta che anche pazienti con un quadro clinico così particolare finiscano ricoverati nei corridoi dei reparti di area medica del policlinico.

E' successo, per esempio, in semeiotica medica e nella geriatria. Ieri questi reparti avevano tre barelle in corsia ognuno. La situazione è pesante. «Non è possibile vedere un proprio caro ricoverato in queste condizioni», racconta una giovane donna, «già deve combattere con una malattia difficile come il cancro. Ha le difese immunitarie a terra e problemi di deperimento. Non ce la fa a tenersi in piedi e guardarlo qui, in mezzo al via vai, strappa il cuore».

I disagi sono tanti: vanno dall'utilizzo dei bagni, che sono nelle stanze di degenza ordinaria, spesso lontani e anch'essi affollati, alla difficoltà materiale di garantire la privacy durante la visita medica. Capita poi che, per fare alcune terapie, serva la corrente e dalla presa al letto su rotelle strisciano sul pavimento prolunghe volanti.

«E' l'arte dell'arrangiarsi», dice un paziente, «in questo noi italiani siamo campioni».

Nei corridoi trovi malati con probemi di cuore e respiratori, magari con un versamento toracico o forte debilitazione fisica. Il personale è carente. Ieri mattina in clinica medica a badare a 31 pazienti c'erano 3 infermieri, una caposala e due medici. In geriatria per 19 pazienti c'erano due infermieri, un operatore socio assistenziale e un medico strutturato. «Il personale è allo stremo delle forze e lavora in condizioni di stress non più sostenibili», afferma Mario Frittelli dell'Unione sindacale di base, Usb, e delegato dell'Rsu aziendale, «l'azienda deve intervenire o lo faremo noi a tutela del personale e dei pazienti».

Proprio l'Usb ha lanciato il 19 febbraio una raccolta firme contro le barelle in corsia e scritto alle istituzioni una lunga lettera, ad oggi senza risposta, con soluzioni per superare il problema.

«La domanda di salute che arriva all'ospedale di Chieti», dice il direttore sanitario aziendale, Amedeo Budassi, «nel 30 per cento dei casi proviene da fuori Asl. Dunque tanti pazienti continuano a chiedere di essere ricoverati qui e noi non possiamo sottrarci dall'offrire loro assistenza».

Una risposta di circostanza, questa, anche perché è la Regione, ormai consapevole del sovraffollamento cronico del Santissima Annunziata, che può creare le condizioni per più spazi e personale nell'ospedale teatino. La Asl, intanto, rigetta le osservazioni del Tribunale del Malato sui tempi d'attesa.

«E' inaccettabile l'accusa di mancanza di trasparenza», continua Budassi, «i tempi sono a disposizione di tutti sul sito Internet dell'Azienda».

L'indirizzo è'www.info.asl2abruzzo.it/cup/tempi-dattesa.html' e per prenotare esami e prestazioni c'è anche un secondo numero verde, 848.000952, di call center.

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