Portavalori, accuse pesanti al secondo sansalvese

L’uomo deve rispondere di tentato omicidio e porto abusivo di armi da guerra sospetti su una terza persona che ha collaborato sempre come basista

VASTO. Assalto armato sull’A14. Il cerchio si stringe attorno ai basisti locali del commando che il 14 dicembre scorso bloccarono un furgone portavalori della società Aquila al chilometro 449 della corsia sud e sparando all’impazzata portarono via 600 mila euro e 3 mila franchi svizzeri. In queste ore l’attenzione degli investigatori è concentrata su altre figure che potrebbero aver preso parte al raid armato. Questa mattina S.C.,41 anni, uno dei presunti componenti il commando, fermato dai carabinieri mercoledì sera, comparirà davanti al Gip per rispondere di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Domani invece dovrebbe essere interrogato sulla rapina. Le accuse che gli vengono contestate sono gravi: rapina in concorso, tentato omicidio, porto abusivo di armi da guerra, incendio doloso di autovetture, favoreggiamento.

Il quadro accusatorio è lo stesso contestato a Simone De Gregorio, 32 anni, di San Salvo in carcere dal 17 dicembre. De Gregorio dal giorno dell’arresto tace. È probabile che la stessa tattica venga adottata da S.C.. Le indagini e i pedinamenti dei carabinieri durati un mese hanno convinto i carabinieri della colpevolezza del quarantunenne. L’indagato, difeso dall'avvocato Antonello Cerella, avrebbe fornito assistenza alla banda armata che il 14 dicembre seminò il terrore sull’autostrada. Il ruolo preciso avuto da S.C. è tuttavia tutto da chiarire. Gli atti sono stati secretati.

Sembra certo che oltre a De Gregorio ed S.C., almeno un’altra persona di San Salvo abbia partecipato alla rapina. Gli investigatori, coordinati dal sostituto procuratore Enrica Medori, continuano a lavorare su tre aspetti: i mandanti, gli informatori e la base logistica.

Che gli esecutori materiali arrivassero dalla Puglia appare cosa certa. Ma quanti sono e quale ruolo hanno avuto i complici residenti a San Salvo? Il fermo di S.C. potrebbe essere di grande aiuto. Non sono esclusi confronti fra De Gregorio ed S.C. e fra gli accusati e le vittime dell’assalto. Dal timbro di voce o da qualche particolare fisico, i rapinati potrebbero riconoscere gli uomini che li obbligarono quella mattina, sotto la minaccia di un mitra, a gettarsi per terra, il volto contro l’asfalto.

Contestualmente la magistratura sta cercando di stanare la talpa che ha fornito ai rapinatori le informazioni sul trasporto di denaro. Anche il fascicolo su Vincenzo Costantino, 40 anni, di Cerignola arrestato a Montefalcone del Sannio mentre faceva l’autostop, è stato trasferito a Vasto. Costantino farebbe parte del braccio armato che crivellò di colpi il furgone portavalori e altri due furgoni che passavano in quel momento sull’A14. Fino ad oggi i carabinieri hanno recuperato 220 mila euro, tre fucili e centinaia di cartucce, oltre a un furgone usato per la fuga e due lussuose vetture incendiate dai malviventi per impedire alle forze dell’ordine di inseguirli dopo il colpo.

Paola Calvano

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